venerdì 18 febbraio 2011

L'amore per l'apprendimento

Seguo sempre con interesse i post di Mens Sana, in particolar modo ho deciso di partecipare a questa sorta di "compito a casa" che ci ha assegnato con questo post.

Ho sempre avuto un ottimo rapporto con la scuola, mi piaceva andarci e ancora oggi mi piace seguire corsi e tenermi aggiornata.
Quello che la scuola mi ha insegnato sono le nozioni base, che anno dopo anno si sono evolute.
Parecchie delle cose che ho appreso mi servono nella vita quoditiana, considerando il mio lavoro penso che la più importante sia la matematica.
Ho cominciato le elementari sapendo già leggere e scrivere, in famiglia si parlavano tre lingue, e a scuola ho migliorato queste conoscenze.
Per le altre materie (geografia, storia, scienze, ecc. ) ho ricevuto buone nozioni di base, che ho ampliato leggendo e documentandomi.

Quando andavo a scuola io, ognuno aveva i suoi doveri all'interno della famiglia :
mio padre lavorava e ci manteneva
mia madre si occupava di noi
noi ragazzi andavamo a scuola e aiutavamo in casa

Per quanto riguardava i compiti e lo studiare abbiamo sempre dovuto arrangiarci da soli, non nel senso che eravamo lasciati a noi stessi, ma nel senso che ci si doveva gestire, se non capivamo qualcosa venivamo aiutati.
Finita la scuola merenda, poi compiti e poi potevamo giocare fino all'ora di cena.
Ma era una cosa logica, la regola era questa e così facevamo.

Per questo fatico molto con le mie figlie, mi dicono magari che non hanno compiti e poi le becco nelle loro camere alle 22.00 che in tutta fretta, e male, finiscono un compito o studiano per una verifica che solo all'ultimo, a sentire loro, si sono ricordati di avere.
I risultati rispecchiano questo modo di affrontare la cosa.
Per questo mi ritrovo a fare il poliziotto cattivo, a chiedere alle mamme dei compagni per le verfiche e a minacciare castighi.
Non riesco a far passar loro il messaggio che hanno la chiave del loro futuro nelle loro mani.
Non sto dicendo che vorrei due secchione, questo no, ma vorrei che capissero che la scuola é importante, che stanno immagazinando le basi che permetteranno loro di poter fare delle scelte e non di doverle subire.

Tutto questo é riferito solo alla scuola, perché poi sono avide di notizie e di voglia di sapere, a casa sono impegnatissime, e qualsiasi argomenti viene loro proposto é un occasione per creare dei Lapbook veramente ricchi di nozioni e particolari.

A onor del vero la grande non ha mai avuto grosse difficoltà, e da quando ha terminato le medie é migliorata molto, frequenta un istituto artistico e l'80% delle materie ha a che vedere con la professione scelta, quindi la passione esce e le note migliorano.

Mentre con la piccola cerco di aggirare l'ostacolo proponendole argomenti inerenti al suo programma scolastico, trattando gli argomenti da un punto di vista più ludico, più colorato e più attivo.
Guardiamo film e cartoni animati nelle lingue che sta imparando, facciamo cruciverba, giochiamo con le carte tematiche, facciamo giochetti matematici.
Abbiamo un cartellone appeso con le parole nuove imparate, che man mano che vengono assimilate verranno archiviate per lasciare il posto a nuove parole.
Mi auguro che tutto questo possa esserle d'aiuto, che lo prenda come un giocoe che non lo viva come un peso.

1 commento:

palmy ha detto...

Grazie del tuo contributo, tutto sommato dai una buona valutazione della tua formazione scolastica... ma accenni a qualche difficoltà crescente anche se non grave man mano che le generazioni avanzano: tua figlia grande bene, tua figlia piccola un po' meno. A mio parere questo è dato dal fatto che la scuola non sa ben adattarsi al procedere del tempo e all'evoluzione della società. Che ne dici?