lunedì 23 aprile 2012

Paese che vai lingua che trovi



Sempre più spesso leggo su diversi blog persone che si lamentano perché all’estero ognuno parla esclusivamente la propria lingua.
Non metto in dubbio che sia effettivamente così, anche qui da noi in Svizzera, nonostante le lingue nazionali siano quattro, c’è la tendenza a parlare solo nella propria lingua madre.
E pensare che a scuola tutti abbiamo imparato anche le altre, chi ha qualche anno più di me ha imparato solo il francese come seconda lingua, ma dai quarantenni in giù tutti abbiamo ricevuto un’infarinatura di inglese e le basi del tedesco.
Peccato poi che per diversi motivi si cerca sempre di usare la propria.

Quando si va in Svizzera tedesca, o Svizzera interna come diciamo noi, loro parlano lo “Svizzero tedesco”, lingua usata anche nelle scuole e alla televisione nazionale …
Anche per chi parla tedesco risulta difficilissimo capirlo, anche perché cambia da regione a regione essendo un dialetto.
Anche nella Svizzera francese o romanda, la situazione è più o meno simile, solo che a parte l’intonazione, la cadenza e qualche parola, il francese che parlano è uguale a quello parlato in Francia.
Qui in Ticino parliamo l’italiano, ma per parecchi posti di lavoro, anche per i più umili, spesso ci viene richiesta una seconda o terza lingua.
Normalmente, se non conosci il tedesco, non puoi fare la segretaria o la commessa.

Quello che mi risulta incomprensibile è che parecchie persone che per lavoro hanno a che fare con i turisti, nonostante magari le lingue le sanno, fanno finta di non capire.
Mi sposto prevalentemente con i mezzi pubblici e ho sentito parecchie volte autisti che in seguito alle richieste di informazioni dei turisti, abbiano detto :
“Scusi non capisco”
per poi scocciarsi subito dopo quando magari davo una mano dando la risposta o traducendo la domanda, e facendomi notare che “quando noi andiamo là (?) non possiamo mica parlare italiano”.
E pensare che l’anno scorso dopo un’inchiesta fra i turisti che visitavano il nostro paese è emerso che la maggior parte delle critiche veniva rivolta non agli alberghi e al suo personale, ma a tutto quello che girava ”intorno” all’industria turistica : mezzi pubblici, negozi, ecc.

Trovo che il fatto di poter interagire nelle diverse lingue sia un arricchimento, e non il fatto di abbassare il capo davanti a chi pretende in ogni luogo di parlare la propria lingua, facendo vedere di capire e saper parlare anche in quella determinata lingua, dimostrando la nostra capacità di relazionarci anche con chi è diverso da noi.

Il colloquio per entrare alla scuola alberghiera qui da noi veniva fatto, magari ancora oggi, contemporaneamente in quattro lingue (italiano, francese, tedesco e inglese) e bisognava saltare da una lingua all’altra, perché in fondo è quello che ci viene richiesto in ogni momento in albergo.

In questi giorni che sono alla ricerca di lavoro, (motivo della mia lunga assenza), mi è capitato spesso di incappare in annunci che richiedevano il russo o il cinese mandarino, perché pare che qui in Ticino siano i mercati emergenti.
Attualmente parlo correntemente cinque lingue, più una sesta stiracchiata che avrebbe bisogno di essere notevolmente migliorata.
Siccome fra qualche settimana avrò abbastanza tempo libero mi piacerebbe seguire un corso per una nuova lingua, o magari un corso di conversazione in quella in cui sono più debole, e mi sono fatta un giro fra le varie occasioni proposte.

La scuola club Migros, una delle più frequentate, offre attualmente più di 19'000 corsi nelle varie lingue, principalmente inglese, italiano e tedesco, seguiti a ruota da francese e spagnolo
Ma vengono offerti corsi in quasi tutti le altre lingue e sono molto seguiti.

E voi cosa ne pensate ?



4 commenti:

pinguino ha detto...

che vuoi imparare? io mi fermo a 3, sono troppo pigra per impararne un'altra. la scuola migros l'ho frequentata anche io ma ho preferito altre scuole, erano più care ma c'erano meno studenti ...sono d'accordo con te lo sforzo di farsi capire e capire e' veramente minimo e ci si guadagna tutti!

PennelliRibelli ha detto...

Anche io la penso come te, capire e capirsi è un grande arricchimento e dà grande soddisfazione personale. Io ho frequentato una scuola di lingue e ho lavorato come receptionist in Hotel a Firenze per vent'anni. Purtroppo per motivi familiari da diversi anni non lavoro più e parlare le lingue spesso mi manca. Quest'inverno ho fatto un minicorso di spagnolo, giusto per vedere se il cervello funzionava ancora. Era un piccolo corso, per le basi, ma è stato una grande gioia.
Però concordo con chi dice che è umiliante quando siamo noi a anare all'estero e constatare che nessuno si sforza di capire l'italiano.

Laura ha detto...

Io ho sempre adorato le lingue straniere, ho persino una laurea in questo settore, ma noto che alcune delle lingue in cui ero fluente fino a poco tempo fa ultimamente mi danno del filo da torcere. La pratica è tutto. Penso che fai benissimo a seguire un corso per imparare una lingua nuova o per approfondire quella in cui ti senti un po' debole. Dovrei /vorrei farlo anch'io. Se solo potessi..

cavaliereerrante ha detto...

Che ne penso, @Ludo ???
Che la tua, è un' eccellente idea ! :-)
Conoscere una lingua che non sia la nostra, è desiderio di comunicare, di conoscere, di aprirsi al confronto con gli altri senza più barriere ... e dunque è voglia di crescere e sognare .... ancora !!!
Un abbraccio ... poliglotta !! :-)))
@Brunoq