Amori & Incantesimi
«There's a little witch in every woman.»
mercoledì 30 ottobre 2013
quasi novembre, quasi 14 mesi
Dopo molto tempo, quasi quattordici mesi, torno qui.
Ho riletto l'ultimo post, un po' lagnoso a dire il vero, ma che condensava al 100% come mi sentivo in quel momento.
Da allora le cose sono rimaste pressoché invariate.
Sono sempre alla ricerca di un lavoro, e sono sempre più schifata e disgustata da quello che c'è o che non c'è in giro, una marea di lettere, qualche colloquio striminzito, una valanga di risposte negative, alcune ottime proposte in cui speravo che sono cadute nel vuoto, la voglia di rimettermi in gioco che è tornata ma che non riesce a trovare terreno fertile e l'assoluto bisogno adesso di trovare un'entrata sicura per poter dare un nuovo corso alla mia vita.
In questo annetto ho viaggiato un po', soprattutto con il treno e in particolar modo in Toscana, per il secondo anno consecutivo.
Ho girato in lungo e in largo Pisa, visitando le cose famose, ma dedicando la maggior parte delle giornate a vederla con gli occhi degli abitanti e non con quelle del turista.
Ho scoperto la bellissima Volterra, in una giornata con pochi turisti.
Sono tornata in Versilia e l'ho trovata molto cambiata, mentre Lucca è sempre fantastica, forse una delle più belle città toscane.
E poi, come l'anno scorso, sono ritornata a Firenze, e mi sono sentita a casa, ma in un modo forte, intenso, e ancora prima di partire, mi mancava già.
Ho letto molto anche quest'anno, conoscendo nuovi scrittori, leggendo bei libri, ma scoprendo anche che alcuni sono sopravalutati.
Ho conosciuto qualche nuovo amico e ho tagliato su qualche vecchio "amico".
E sono ancora qui, con un annetto in più, qualche chiletto in meno, un po' più ammaccata, ma sempre qui.
Non prometto di postare con regolarità, non l'ho mai fatto, ma ringrazio chi mi ha scritto sia nei commenti, sia per mail, per sapere dov'ero finita.
martedì 4 settembre 2012
Estate 2012
Lunga lunghissima assenza, mi accorgo che l'ultima volta che ho postato era poco prima che finissi di lavorare.
Pensavo che avere parecchio tempo libero mi avrebbe permesso di postare di più, o almeno con regolarità.
Invece mi sono accorta che rendo molto meglio nella routine delle cose, sul lavoro, sul blog e soprattutto a casa !!!
Ma com'è possibile che quando lavoravo riuscivo a fare mille cose e adesso sono sommersa dalle cose che non riesco a fare?
Come avevo accennato nel post precedente sono alla ricerca di lavoro, in quanto i proprietari dell'albergo che dirigevamo hanno deciso di vendere ad una multinazionale e quindi la globalizzazione ci ha colpiti.
E' una ricerca molto soft, da una parte ho voglia di lavorare, di fare, dall'altra parte mi sento un po' fiacca, dopo aver investito tante energie nel mio lavoro precedente, e in quello prima terminato quasi per lo stesso motivo, solo che l'albergo è stato demolito per costruire un grosso centro residenziale per ultraricchi (che detto fra noi si è rivelato un grosso flop perchè a tre anni dalla fine dei lavori sono riusciti a vendere solo tre mega-appartamenti su 35 !!!), ecco mi sono persa, dicevo dopo aver investito tante energie non ho più così voglia di rimettermi in gioco.
Prendere di nuovo una direzione sarebbe un grosso investimento di tempo e di soldi, andare a lavorare in un altro albergo, vorrebbe dire ricominciare a sgomitare e diciamocelo francamente : non ne ho più voglia! queste cose le fai a 20 per rubare il mestiere, a 30 per farti una posizione, a 40 per consolidarla, io a quasi 45 anni avrei voglia di sedermi un po' sugli allori, accidenti!
Lo s,o lo so, che la fuori è una giungla, che c'è chi il lavoro ideale non sa nemmeno cosa sia, che ci sono parecchie persone che fanno un lavoro durissimo e ancora di più che sarebbero felici di fare un lavoro qualsiasi pur di lavorare, ma mannaggia, non potevano vendere fra qualche anno?
Il tempo di avere un gruzzoletto tutto mio e di magari comperarmi qualcosa, non un albergo tipo Palace a st. Moritz o Negresco a Nizza, no, uno piccolino, gestione famigliare e ottima cucina, in fondo il cuoco ce l'ho già in casa.
Va beh, le cose stanno così e non le posso cambiare.
Aver finito di lavorare in primavera mi ha permesso per la prima volta nella mia carriera di avere una lunga estate, che è stata molto calda.
Ho letto moltissimo e ho viaggiato ancora di più.
Ho visitato parecchie città e paesi in Italia, conosciuto posti nuovi, e fatto parecchie amicizie, perchè come dice il mio papà riesco a chiacchierare anche con i sassi.
Direi che è stata un'estate molto istruttiva. E voi avete imparato qualcosa dalla vostra estate?
Pensavo che avere parecchio tempo libero mi avrebbe permesso di postare di più, o almeno con regolarità.
Invece mi sono accorta che rendo molto meglio nella routine delle cose, sul lavoro, sul blog e soprattutto a casa !!!
Ma com'è possibile che quando lavoravo riuscivo a fare mille cose e adesso sono sommersa dalle cose che non riesco a fare?
Come avevo accennato nel post precedente sono alla ricerca di lavoro, in quanto i proprietari dell'albergo che dirigevamo hanno deciso di vendere ad una multinazionale e quindi la globalizzazione ci ha colpiti.
E' una ricerca molto soft, da una parte ho voglia di lavorare, di fare, dall'altra parte mi sento un po' fiacca, dopo aver investito tante energie nel mio lavoro precedente, e in quello prima terminato quasi per lo stesso motivo, solo che l'albergo è stato demolito per costruire un grosso centro residenziale per ultraricchi (che detto fra noi si è rivelato un grosso flop perchè a tre anni dalla fine dei lavori sono riusciti a vendere solo tre mega-appartamenti su 35 !!!), ecco mi sono persa, dicevo dopo aver investito tante energie non ho più così voglia di rimettermi in gioco.
Prendere di nuovo una direzione sarebbe un grosso investimento di tempo e di soldi, andare a lavorare in un altro albergo, vorrebbe dire ricominciare a sgomitare e diciamocelo francamente : non ne ho più voglia! queste cose le fai a 20 per rubare il mestiere, a 30 per farti una posizione, a 40 per consolidarla, io a quasi 45 anni avrei voglia di sedermi un po' sugli allori, accidenti!
Lo s,o lo so, che la fuori è una giungla, che c'è chi il lavoro ideale non sa nemmeno cosa sia, che ci sono parecchie persone che fanno un lavoro durissimo e ancora di più che sarebbero felici di fare un lavoro qualsiasi pur di lavorare, ma mannaggia, non potevano vendere fra qualche anno?
Il tempo di avere un gruzzoletto tutto mio e di magari comperarmi qualcosa, non un albergo tipo Palace a st. Moritz o Negresco a Nizza, no, uno piccolino, gestione famigliare e ottima cucina, in fondo il cuoco ce l'ho già in casa.
Va beh, le cose stanno così e non le posso cambiare.
Aver finito di lavorare in primavera mi ha permesso per la prima volta nella mia carriera di avere una lunga estate, che è stata molto calda.
Ho letto moltissimo e ho viaggiato ancora di più.
Ho visitato parecchie città e paesi in Italia, conosciuto posti nuovi, e fatto parecchie amicizie, perchè come dice il mio papà riesco a chiacchierare anche con i sassi.
- Ho scoperto che se vado per città d'arte ci sono solo due persone con cui mi piace farlo : mia sorella e mia figlia grande.
- Ho assaporato in pieno il fatto di passare una settimana da sola con ognuna delle mie figlie.
- Ho imparato che prima di prenotare una camera d'albergo devo chiedere se ci sono gatti, oppure convivere diversi giorni con l'odore della loro pipi che impregnava tutto l'albergo!
- Ho scoperto che se vedo ancora una necropoli mi viene l'orticaria.
- Ho conosciuto persone che sono riusciti a trasformare con successo la loro passione in una professiono.
- Ho conosciuto persone che riescono a vivere con la pensione della madre malata perchè il lavoro non fa per loro.
- Ma ho anche conosciuto qualcuno che a 80 anni e passa lavora ancora perchè gli piace farlo.
- Ho scoperto che parecchie sale dei musei statali in Italia sono chiuse al pubblico durante i mesi estivi perchè ogni impiegato dovrebbe essere responsabile di massimo tre sale adiacenti e siccome luglio e agosto sono i mesi delle ferie (degli impiegati) non c'è abbastanza personale per coprire tutti i palazzi e così vengono chiuse intere aree.
- Ho visto parecchi degli impiegati statali qui sopra chiacchierare in gruppo e sale non custodite, impiegati super impegnati con i-phone e tablet, impiegati che non sanno rispondere a facili domande sul museo dove lavorano.
- Ne ho visti moltissimi, e sono tanti davvero che amano il loro lavoro, e che sono dispostissimi ad illustrati cose che di solito non si vedono, a darti ragguagli storici o a raccontarti aneddoti.
- Ho sentito persone che facevano recensioni di libri che non avevano mai letto, chiaramente stroncandoli!
- Ho capito che le cose gratuite spesso hanno un prezzo alto.
- Ho imparato che ci sono persone con cui è meglio non andare in vacanza, soprattutto se la polemica scatta mentre stai ancora caricando la macchina.
- Ho capito che la cosa che più mi ha disgustato durante tutta l'estate era l'orda di turisti-da-giornata-facciamo-una-foto-alla-costa-concordia-e-poi-torniamo-subito-indietro-con-il-traghetto-successivo, senza nemmeno un colpo d'occhio alla pittoresca Isola del Giglio.
- Ho scoperto che il mio mezzo di trasporto preferito è il treno, ma non a causa della Costa Concordia.
- Ho imparato che se ti devi fare 4 ore di treno per attraversare una delle regioni più belle d'Italia è meglio assicurarsi il posto al finestrino, a meno di non passare 4 ore con la tenda abbassata perchè alla signora seduta li il sole dava fastidio e pure la freccia rossa non era bella come al solito! (cose che ha avuto modo di raccontare per ben due ore parlando al cellulare con parenti e amiche).
- Ho scoperto, con rabbia, che un biglietto speciale Amburgo-Milano costa 30 euro, che un biglietto fatto dalla Svizzera costa molto di più che un biglietto fatto dall'Italia, e che un biglietto fatto sul sito di treni Italia ha dei prezzi ancora più bassi.
- Ho scoperto, con piacere, che il bigliettaio che mi ha fatto i biglietti per il ritorno crede che io disponga del teletrasporto visto che le coincidenze fra i treni erano di circa 10 minuti, ma in stazioni molto lontane fra di loro.
- Ho imparato a cucinare una ricetta di cui sono ghiottissima, grazie allo chef di un piccolissimo ristorante.
- Ho capito che noi qui di turismo non ne abbiamo capito un bel niente, ma questo merita un post tutto suo !
Direi che è stata un'estate molto istruttiva. E voi avete imparato qualcosa dalla vostra estate?
lunedì 23 aprile 2012
Paese che vai lingua che trovi
Sempre più spesso leggo su diversi blog
persone che si lamentano perché all’estero ognuno parla esclusivamente la
propria lingua.
Non metto in dubbio che sia effettivamente
così, anche qui da noi in Svizzera, nonostante le lingue nazionali siano
quattro, c’è la tendenza a parlare solo nella propria lingua madre.
E pensare che a scuola tutti abbiamo
imparato anche le altre, chi ha qualche anno più di me ha imparato solo il
francese come seconda lingua, ma dai quarantenni in giù tutti abbiamo ricevuto
un’infarinatura di inglese e le basi del tedesco.
Peccato poi che per diversi motivi si cerca
sempre di usare la propria.
Quando si va in Svizzera tedesca, o
Svizzera interna come diciamo noi, loro parlano lo “Svizzero tedesco”, lingua
usata anche nelle scuole e alla televisione nazionale …
Anche per chi parla tedesco risulta
difficilissimo capirlo, anche perché cambia da regione a regione essendo un
dialetto.
Anche nella Svizzera francese o romanda, la
situazione è più o meno simile, solo che a parte l’intonazione, la cadenza e
qualche parola, il francese che parlano è uguale a quello parlato in Francia.
Qui in Ticino parliamo l’italiano, ma per
parecchi posti di lavoro, anche per i più umili, spesso ci viene richiesta una
seconda o terza lingua.
Normalmente, se non conosci il tedesco, non
puoi fare la segretaria o la commessa.
Quello che mi risulta incomprensibile è che
parecchie persone che per lavoro hanno a che fare con i turisti, nonostante
magari le lingue le sanno, fanno finta di non capire.
Mi sposto prevalentemente con i mezzi
pubblici e ho sentito parecchie volte autisti che in seguito alle richieste di
informazioni dei turisti, abbiano detto :
“Scusi non capisco”
per poi scocciarsi subito dopo quando
magari davo una mano dando la risposta o traducendo la domanda, e facendomi
notare che “quando noi andiamo là (?) non possiamo mica parlare italiano”.
E pensare che l’anno scorso dopo
un’inchiesta fra i turisti che visitavano il nostro paese è emerso che la
maggior parte delle critiche veniva rivolta non agli alberghi e al suo personale,
ma a tutto quello che girava ”intorno” all’industria turistica : mezzi
pubblici, negozi, ecc.
Trovo che il fatto di poter interagire
nelle diverse lingue sia un arricchimento, e non il fatto di abbassare il capo
davanti a chi pretende in ogni luogo di parlare la propria lingua, facendo
vedere di capire e saper parlare anche in quella determinata lingua,
dimostrando la nostra capacità di relazionarci anche con chi è diverso da noi.
Il colloquio per entrare alla scuola
alberghiera qui da noi veniva fatto, magari ancora oggi, contemporaneamente in
quattro lingue (italiano, francese, tedesco e inglese) e bisognava saltare da
una lingua all’altra, perché in fondo è quello che ci viene richiesto in ogni
momento in albergo.
In questi giorni che sono alla ricerca di
lavoro, (motivo della mia lunga assenza), mi è capitato spesso di incappare in annunci che richiedevano il russo
o il cinese mandarino, perché pare che qui in Ticino siano i mercati emergenti.
Attualmente parlo correntemente cinque
lingue, più una sesta stiracchiata che avrebbe bisogno di essere notevolmente
migliorata.
Siccome fra qualche settimana avrò
abbastanza tempo libero mi piacerebbe seguire un corso per una nuova lingua, o
magari un corso di conversazione in quella in cui sono più debole, e mi sono fatta
un giro fra le varie occasioni proposte.
La scuola club Migros, una delle più
frequentate, offre attualmente più di 19'000 corsi nelle varie lingue,
principalmente inglese, italiano e tedesco, seguiti a ruota da francese e
spagnolo
Ma vengono offerti corsi in quasi tutti le altre lingue e sono molto seguiti.
E voi cosa ne pensate ?
giovedì 8 marzo 2012
martedì 23 agosto 2011
Carriera o maternità ?
Ho letto questo post molto interessante sul blog di Alchemilla, che poi mi rimandava a questo articolo.
Si pensa sempre che maternità e carriera siano inconciliabili, che o si fa carriera o si fanno dei figli, che non si possono fare entrambe le cose bene.
Io penso proprio che non é così, vero che spessisimo bisogna fare i salti mortali per conciliare tutto, ma penso anche che sia più facile essere una mamma in carriera che una mamma operaia.
Ho cominciato a lavorare per mia scelta poco prima dei 16 anni, con un'idea ben precisa in mente, volevo fare il direttore d'albergo, idea che avevo già nella testa da qualche anno.
Vicino a casa mia c'era un albergo e mi piaceva aiutare a stirare al mangano, aiutare a lavare i piatti e altre lavoretti in concomitanza con la mia età.
Poi pian piano, anno dopo anno, lavoro dopo lavoro e diploma dopo diploma sono riuscita ad arrivare ad un gradino dal mio obiettivo, in circa 10 anni.
10 anni molto intensi, di sacrifici, studi, corsi, anni spesso retribuiti poco o male o anche niente (!!!), di parecchie ore di lavoro, di straordinari, di vacanze accumulate e mai fatte.
E poi verso i 26 anni l'arrivo della prima figlia seguito dopo un paio d'anni dall'arrivo della seconda.
Non avevo un orario flessibile, qui in Svizzera se devi cominciare alle 08.00 devi essere sul posto di lavoro un po' prima, i ritardi sono molto mal visti, e non ci sono contrattempi che tengano.
Sono stata comunque molto fortunata, lavoravo in quell'albergo da un paio d'anni (non come direttore, ma come responsabile della reception) e il direttore che aveva due figli di poco più grandi delle mie mi aveva fatto un orario in cui potevo lavorare le mie ore ma con la possibilità di andare a casa sul mezzogiorno per allattare.
Non é stato facile riprendere a lavorare a 10 settimane dal parto e lasciare la mia bambina, é vero in ottime mani vista la consistenza della famiglia, ma comunque ti chiedi sempre se sia la cosa giusta.
Quando é nata la seconda, a causa di un trasferimento di mio marito sono stata ferma 18 mesi, ma ho continuato ad occuparmi del mio lavoro in modo diverso e da casa, occupandomi di rassegne gastronomiche, aggiornando e curando le carte e i menu per vari ristoranti italiani della zona dove abitavamo.
Poi nel 2000 ho avuto un'ottima occasione, nell'albergo a due passi da dov'ero nata cercavano un vicedirettore che si occupasse della parte amministrativa e burocratica dell'albergo, quindi con orari abbastanza regolari, ho mandato la candidatura, sono stata presa.
Quando dopo 5 anni hanno venduto l'albergo ero già in trattative con un ex compagno (sia di studi che ex) per prendere una codirezione di un altro albergo alle stesse condizioni, cosa che continua tutt'ora.
Voglio specificare alcune cose :
Quando viaggio noto cose che mi piacerebbe trasporre nel nostro albergo e le annoto, quando leggo ci sono delle cose che mi ispirano e le annoto, certo non tutto può essere messo in pratica, ma mi piace non perdere il ritmo.
Concordo comunque con quello che Alchemilla mi ha scritto nei commenti, non si tratta di colpevolizzare nessuno, ma ognuno fa le sue scelte, a volte sono delle scelte, a volte delle necessità, a volte sono scelte obbligate.
Ma nessuno può in nessun modo colpevolizzare gli altri per le scelte fatte o giudicare chi ha fatto una scelta divesa dalla nostra.
Penso che questa che ho fatto sia la scelta giusta, non per le mie figlie o per la mia famiglia, ma per me.
Io cerco comunque di fare in modo che questa mia scelta non pesi troppo sugli altri, e che le persone che amo stiano bene con me.
Le mie figlie stanno cominciando adesso a fare dei brevi giri fuori dal nido, per dare un'occhiata, per valutare e per cominciare ad addocchiare quale sarà la strada da percorrere, ma sempre tenendo in mente che dovrà essere una loro scelta, come i miei genitori hanno lascito fare a me, che anche se non me l'hanno mai detto magari avrebbero preferito che facessi altro, almeno tanti anni fa, quando passavo ore e ore a pulire piatti, quando facevo anche 40 letti e 20 bagni al giorno, o passavo 10 ore a stirare lenzuola in una cantina senza finestre con un caldo infernale.
Ma oggi so che sono orgogliosissimi di me, tanto quanto lo sono io di loro, che hanno saputo darmi solide radici, ma che soprattutto mi hanno aiutato a realizzare il percorso che mi ero prefissa.
Cosa che mi auguro che anche noi riusciamo a fare con le nostre figlie.
Si pensa sempre che maternità e carriera siano inconciliabili, che o si fa carriera o si fanno dei figli, che non si possono fare entrambe le cose bene.
Io penso proprio che non é così, vero che spessisimo bisogna fare i salti mortali per conciliare tutto, ma penso anche che sia più facile essere una mamma in carriera che una mamma operaia.
Ho cominciato a lavorare per mia scelta poco prima dei 16 anni, con un'idea ben precisa in mente, volevo fare il direttore d'albergo, idea che avevo già nella testa da qualche anno.
Vicino a casa mia c'era un albergo e mi piaceva aiutare a stirare al mangano, aiutare a lavare i piatti e altre lavoretti in concomitanza con la mia età.
Poi pian piano, anno dopo anno, lavoro dopo lavoro e diploma dopo diploma sono riuscita ad arrivare ad un gradino dal mio obiettivo, in circa 10 anni.
10 anni molto intensi, di sacrifici, studi, corsi, anni spesso retribuiti poco o male o anche niente (!!!), di parecchie ore di lavoro, di straordinari, di vacanze accumulate e mai fatte.
E poi verso i 26 anni l'arrivo della prima figlia seguito dopo un paio d'anni dall'arrivo della seconda.
Non avevo un orario flessibile, qui in Svizzera se devi cominciare alle 08.00 devi essere sul posto di lavoro un po' prima, i ritardi sono molto mal visti, e non ci sono contrattempi che tengano.
Sono stata comunque molto fortunata, lavoravo in quell'albergo da un paio d'anni (non come direttore, ma come responsabile della reception) e il direttore che aveva due figli di poco più grandi delle mie mi aveva fatto un orario in cui potevo lavorare le mie ore ma con la possibilità di andare a casa sul mezzogiorno per allattare.
Non é stato facile riprendere a lavorare a 10 settimane dal parto e lasciare la mia bambina, é vero in ottime mani vista la consistenza della famiglia, ma comunque ti chiedi sempre se sia la cosa giusta.
Quando é nata la seconda, a causa di un trasferimento di mio marito sono stata ferma 18 mesi, ma ho continuato ad occuparmi del mio lavoro in modo diverso e da casa, occupandomi di rassegne gastronomiche, aggiornando e curando le carte e i menu per vari ristoranti italiani della zona dove abitavamo.
Poi nel 2000 ho avuto un'ottima occasione, nell'albergo a due passi da dov'ero nata cercavano un vicedirettore che si occupasse della parte amministrativa e burocratica dell'albergo, quindi con orari abbastanza regolari, ho mandato la candidatura, sono stata presa.
Quando dopo 5 anni hanno venduto l'albergo ero già in trattative con un ex compagno (sia di studi che ex) per prendere una codirezione di un altro albergo alle stesse condizioni, cosa che continua tutt'ora.
Voglio specificare alcune cose :
- Ho avuto delle ottime occasioni che ho saputo cogliere
- Ho alle spalle mia mamma che mi ha sempre aiutata, e una famiglia che aiutava nei momenti di bisogno
- Ho anche rischiato, in effetti ancora oggi la situazione finanziaria non é stabilissima ...
- Ho una casa che é ben lungi dall'essere pulita
- Ho sempre accompagnato le mie figlie a tutte le loro visite mediche, ho assistito a tutte le loro recite scolastiche, saggi, gare
- Ho sempre fatto in modo di esserci per tutte le operazioni dei parenti più prossimi
- Ho seguito dei corsi, dormendo lontana dalle mie figlie un paio di notti al mese e non mi sono mai sentita in colpa
- A volte, mi piacerebbe svaccarmi sul divano e invece vado di pc per finire una ricerca, una proposta gastronomica o un ripasso ai conti
- Mi occupo della parte più noiosa del lavoro di direttore, mi manca il contatto costante con gli ospiti, il partecipare alle serate e alle manifestazioni, perché la regola che mi sono autoimposta comunque é che quando le ragazze tornano da scuola io sono li per loro, così come durante i finesettimana, cosa che parecchie nostre impiegate con i figli non possono fare purtroppo
- Cucino e adoro farlo, e vista la mia carriera penso di farlo anche bene ! E nonostante quello che la mia vicina Elena pensa, non tutte le mamme che lavorano vanno di Mc Donalds e microonde.
- Mi sembra comunque di avere sempre più bisogno di ore, più bisogno di tempo per dormire e tempo per me stessa.
- Ho un marito a cui diverse di queste cose danno fastidio, ma che accetta quasi sempre
Quando viaggio noto cose che mi piacerebbe trasporre nel nostro albergo e le annoto, quando leggo ci sono delle cose che mi ispirano e le annoto, certo non tutto può essere messo in pratica, ma mi piace non perdere il ritmo.
Concordo comunque con quello che Alchemilla mi ha scritto nei commenti, non si tratta di colpevolizzare nessuno, ma ognuno fa le sue scelte, a volte sono delle scelte, a volte delle necessità, a volte sono scelte obbligate.
Ma nessuno può in nessun modo colpevolizzare gli altri per le scelte fatte o giudicare chi ha fatto una scelta divesa dalla nostra.
Penso che questa che ho fatto sia la scelta giusta, non per le mie figlie o per la mia famiglia, ma per me.
Io cerco comunque di fare in modo che questa mia scelta non pesi troppo sugli altri, e che le persone che amo stiano bene con me.
Le mie figlie stanno cominciando adesso a fare dei brevi giri fuori dal nido, per dare un'occhiata, per valutare e per cominciare ad addocchiare quale sarà la strada da percorrere, ma sempre tenendo in mente che dovrà essere una loro scelta, come i miei genitori hanno lascito fare a me, che anche se non me l'hanno mai detto magari avrebbero preferito che facessi altro, almeno tanti anni fa, quando passavo ore e ore a pulire piatti, quando facevo anche 40 letti e 20 bagni al giorno, o passavo 10 ore a stirare lenzuola in una cantina senza finestre con un caldo infernale.
Ma oggi so che sono orgogliosissimi di me, tanto quanto lo sono io di loro, che hanno saputo darmi solide radici, ma che soprattutto mi hanno aiutato a realizzare il percorso che mi ero prefissa.
Cosa che mi auguro che anche noi riusciamo a fare con le nostre figlie.
mercoledì 6 luglio 2011
Vacanze
Da parecchi anni non partiamo in vacanza, un po' perché a causa dei lavori e dei periodi scolastici non riusciamo mai a coordinare i periodi, un po' perché quando si ha una casetta in montagna (dei miei genitori) si ripiega sempre li.
Ma mi sono accorta che comincio a dare forti segni di squilibrio e necessito urgentemente di una vacanza come dico io.
I segni di squilibrio si manifestano nei seguenti modi :
Una decina di giorni fra Costa Azzurra, Provenza e Camargue.
Tutti contenti (strano), tutti con la voglia di partire, e incredibile, sia io che Mr. Owens dopo ben 22 anni con le vacanze che coincidevano !!!
Sembrava troppo bello per essere vero, e infatti :
Comincia figlia grande dicendo che la sua scuola (1° anno di superiori) non finisce il 17 giugno (che già questo ti mangia mezzo giugno) ma il 23.
Dopo aver riveduto e corretto il programma di viaggio, io devo essere qui il 30, ci apprestiamo a passare le settimane prima della partenza.
Ma un collega di Mr. Owens si fa male e torna solo a metà luglio, quando le ragazze saranno al campo scout internazionale, ad agosto altri colleghi suoi in vacanza, e qui le scuole riprenderanno il 29 agosto, quindi a settembre le ragazze saranno a scuola.
Siccome ho proprio voglia di staccare mi sono presa una decina di giorni, da questo sabato, pensavo di passare qualche giorno a sistemare casa e di andare lo stesso una settimana da qualche parte, anche se sola.
Stamattina mi chiama il carpentiere che aveva in programma dei lavori per settembre e mi dice che se vogliamo può venire lunedì a fare i lavori, e chiaramente gli ho detto di si, visto che sono abbastanza urgenti.
Non ce la posso fare, ho seriamente bisogno di relaxxxxxxx.
PS per Sabby : non é che potresti mandarmi una bottiglietta d'acqua di mare e una scatolina di sabbia? Così tanto per non impazzire, te ne sarei grata, ricambierò con un barattolo di neve in inverno.
Ma mi sono accorta che comincio a dare forti segni di squilibrio e necessito urgentemente di una vacanza come dico io.
I segni di squilibrio si manifestano nei seguenti modi :
- sono seduta al solito bar a bere il capuccino mattutino con il mio collega amico e gli dico : non ti sembra di stare sulla Croisette (a Cannes dove abbiamo lavorato entrambi)?
- alla sagra del pesce dico a mio marito : faccio finta di essere a Camogli
- tornando dal lavoro faccio a piedi il lungolago e dico a mia figlia : senti che profumo di salsedine (il lago ?!?), vi giuro che lo sentivo proprio
Una decina di giorni fra Costa Azzurra, Provenza e Camargue.
Tutti contenti (strano), tutti con la voglia di partire, e incredibile, sia io che Mr. Owens dopo ben 22 anni con le vacanze che coincidevano !!!
Sembrava troppo bello per essere vero, e infatti :
Comincia figlia grande dicendo che la sua scuola (1° anno di superiori) non finisce il 17 giugno (che già questo ti mangia mezzo giugno) ma il 23.
Dopo aver riveduto e corretto il programma di viaggio, io devo essere qui il 30, ci apprestiamo a passare le settimane prima della partenza.
Ma un collega di Mr. Owens si fa male e torna solo a metà luglio, quando le ragazze saranno al campo scout internazionale, ad agosto altri colleghi suoi in vacanza, e qui le scuole riprenderanno il 29 agosto, quindi a settembre le ragazze saranno a scuola.
Siccome ho proprio voglia di staccare mi sono presa una decina di giorni, da questo sabato, pensavo di passare qualche giorno a sistemare casa e di andare lo stesso una settimana da qualche parte, anche se sola.
Stamattina mi chiama il carpentiere che aveva in programma dei lavori per settembre e mi dice che se vogliamo può venire lunedì a fare i lavori, e chiaramente gli ho detto di si, visto che sono abbastanza urgenti.
Non ce la posso fare, ho seriamente bisogno di relaxxxxxxx.
PS per Sabby : non é che potresti mandarmi una bottiglietta d'acqua di mare e una scatolina di sabbia? Così tanto per non impazzire, te ne sarei grata, ricambierò con un barattolo di neve in inverno.
lunedì 27 giugno 2011
Clutter e declutter
Come spesso mi capita leggo un post e voglio lasciare un commento, poi mentre scrivo il commento mi accorgo che sto andando per le lunghe, allora decido di farci un post tutto mio.
Sul blog di Ifigenia si parla di risparmiare tempo, più che altro inteso come : " a fare le cose bene ci si mette meno".
Già nel post se ne parla, ma nei commenti si va sempre di più sull'argomento disordine domestico.
Argomento che va a toccare le mie parti più sensibili.
Sono un'accumulatrice di cose inutili, o meglio non é che accumulo racimolando di tutto, ma non riesco a buttare via niente, cosa di sicuro ereditata da mia mamma, da mia nonna e dalla mia bisnonna, una triade di raccoglitrici...
Odio le case asettiche, credo che una casa sia viva se si vede che ci vive qualcuno, ma come ha detto Ify, un conto é il disordine, un conto é vivere in una discarica.
Come si arrivas a vivere in una discarica? semplice si aggiunge sempre e non si butta mai niente.
E da qui in poi é tutta una catena, non te ne accorgi nemmeno che c'é sempre meno spazio, che c'é sempre più spazzatura, fino a quando un giorno apri gli occhi e quello che vedi ti lascia profondamente disgustata.
A me é successo recentemente, sono stufa di pile di cose che cadono, di cercare sempre una bolletta per pagarla, di inciampare nelle cose, di vedere tutti gli accumuli di roba, di avere le sedie ingombre, il guardaroba pieno di giacche e sciarpe anche in estate.
Anche perché é una cosa altamente contagiosa, gli altri membri della famiglia si comportano di conseguenza.
Vicino all'entrata di casa nostra c'é un divano che non usiamo, non perché non lo vogliamo usare, ma perché é inservibile dalla marea di cose che ci mettiamo su, i caschi, le borse, le giacche, la sacca del nuoto, libri, ecc.
Pensate che bella prima vista si ritrova chi entra in casa nostra, anche se il resto della casa presenta più o meno così.
Per carità non é sporco, ma certo che da pulire é veramente faticoso.
In effetti vivere così é faticoso mentalmente e fisicamente, per mettere in ordine una sacca da palestra ci vogliono 3 minuti : la roba da lavare nella cesta da lavare, la borsa nell'armadio dove teniamo borse zaini & co (al cui interno ci sono solo quelle 3-4 borse che non piacciono a nessuno e che abbiamo vinto a una tombola).
Concordo in pieno che a fare le cose bene ci si mette meno, se si continua a procrastinare le cose, diventeranno talmente tante da fare che rimanderemo all'infinito.
Vivere così comunque é molto faticoso anche materialmente, a volte si ricevono dei richiami sulle bollette e ogni volta c'é una sovrattassa, i libri e i dvd da riconsegnare non si trovano mai, spesso si fa prima a ricomprare una cosa che a cercarla.
Per contro il mio luogo di lavoro é perfettamente organizzato, di un ordine direi quais maniacale, mi accorgo subito se qualcuno é entrato nel mio ufficio.
Un mesetto fa, ho finalmente aperto gli occhi anche a casa, un pomeriggio sono tornata e ho VISTO veramente, non so perché prima tutto questo non mi dava così fastidio e adesso si, so soltanto che non posso e non voglio più continuare così.
Rimediare a tutto questo non é facile, ma ce la voglio fare, sto tenendo il conto dei sacchi che ho fatto in questo mese : sacchi dei rifiuti, sacchi della carta buttata (maree di riviste lette a metà), sacchi di libri regalati alla biblioteca comunale, sacchi di vestiti e scarpe che non vanno più a nessuno.
Sono arrivata ad un buon numero di sacchi, io che so com'era prima comincio a notare uno spiraglio di luce, ma é solo la punta dell'iceberg, di lavoro da fare ce n'é moltissimo, certo che passando fuori gran parte della giornata non é facile.
Ma la cosa più difficile é far passare il messaggio anche a chi condivide questo disordine, di sicuro non possono aspettarsi che sia io a risolvere il tutto e ci devono mettere del loro, cosa certamente più faticosa che "mollare li" le cose dove capitano.
La mia figlia piccola ha capito, la grande sta capendo e qualcun'altro come al solito nicchia, ma capirà presto (tranquilli, non é una minaccia).
Da parte mia tengo duro.
All'inizio ho letto qualche libro e qualche blog su come rimediare al disordine, tutti utilissimi e con ottimi trucchetti, molti dei quali ho fatto miei.
Però ho capito che principalmente lo devo affrontare un po' alla volta, buttare senza pietà, mantenere in ordine quello che si é già riordinato.
Penso che ne avevo già parlato in precedenza, ma sto seguendo un metodo che applica delle routine giornaliere che con me funziona bene.
Se qualcuno ne fosse interessato ne farò un post.
Adesso che ci penso, la molla che ha fatto scattare in me la voglia di vivere in una casa più ordinata é stato un post su un blog nel quale si parlava del programama "How clean is your House?" , programma che seguo come stimolo a darmi da fare !!!
La mia non assomiglia per niente a queste in quanto a pulizia, e anche in quanto a disordine sono abbastanza lontana, ma voi pensate che anche qui da noi ci siano case come quelle del programma ?
vi lascio un sondaggio nella parte laterale del blog, andate a votare, grazie.
Sul blog di Ifigenia si parla di risparmiare tempo, più che altro inteso come : " a fare le cose bene ci si mette meno".
Già nel post se ne parla, ma nei commenti si va sempre di più sull'argomento disordine domestico.
Argomento che va a toccare le mie parti più sensibili.
Sono un'accumulatrice di cose inutili, o meglio non é che accumulo racimolando di tutto, ma non riesco a buttare via niente, cosa di sicuro ereditata da mia mamma, da mia nonna e dalla mia bisnonna, una triade di raccoglitrici...
Odio le case asettiche, credo che una casa sia viva se si vede che ci vive qualcuno, ma come ha detto Ify, un conto é il disordine, un conto é vivere in una discarica.
Come si arrivas a vivere in una discarica? semplice si aggiunge sempre e non si butta mai niente.
E da qui in poi é tutta una catena, non te ne accorgi nemmeno che c'é sempre meno spazio, che c'é sempre più spazzatura, fino a quando un giorno apri gli occhi e quello che vedi ti lascia profondamente disgustata.
A me é successo recentemente, sono stufa di pile di cose che cadono, di cercare sempre una bolletta per pagarla, di inciampare nelle cose, di vedere tutti gli accumuli di roba, di avere le sedie ingombre, il guardaroba pieno di giacche e sciarpe anche in estate.
Anche perché é una cosa altamente contagiosa, gli altri membri della famiglia si comportano di conseguenza.
Vicino all'entrata di casa nostra c'é un divano che non usiamo, non perché non lo vogliamo usare, ma perché é inservibile dalla marea di cose che ci mettiamo su, i caschi, le borse, le giacche, la sacca del nuoto, libri, ecc.
Pensate che bella prima vista si ritrova chi entra in casa nostra, anche se il resto della casa presenta più o meno così.
Per carità non é sporco, ma certo che da pulire é veramente faticoso.
In effetti vivere così é faticoso mentalmente e fisicamente, per mettere in ordine una sacca da palestra ci vogliono 3 minuti : la roba da lavare nella cesta da lavare, la borsa nell'armadio dove teniamo borse zaini & co (al cui interno ci sono solo quelle 3-4 borse che non piacciono a nessuno e che abbiamo vinto a una tombola).
Concordo in pieno che a fare le cose bene ci si mette meno, se si continua a procrastinare le cose, diventeranno talmente tante da fare che rimanderemo all'infinito.
Vivere così comunque é molto faticoso anche materialmente, a volte si ricevono dei richiami sulle bollette e ogni volta c'é una sovrattassa, i libri e i dvd da riconsegnare non si trovano mai, spesso si fa prima a ricomprare una cosa che a cercarla.
Per contro il mio luogo di lavoro é perfettamente organizzato, di un ordine direi quais maniacale, mi accorgo subito se qualcuno é entrato nel mio ufficio.
Un mesetto fa, ho finalmente aperto gli occhi anche a casa, un pomeriggio sono tornata e ho VISTO veramente, non so perché prima tutto questo non mi dava così fastidio e adesso si, so soltanto che non posso e non voglio più continuare così.
Rimediare a tutto questo non é facile, ma ce la voglio fare, sto tenendo il conto dei sacchi che ho fatto in questo mese : sacchi dei rifiuti, sacchi della carta buttata (maree di riviste lette a metà), sacchi di libri regalati alla biblioteca comunale, sacchi di vestiti e scarpe che non vanno più a nessuno.
Sono arrivata ad un buon numero di sacchi, io che so com'era prima comincio a notare uno spiraglio di luce, ma é solo la punta dell'iceberg, di lavoro da fare ce n'é moltissimo, certo che passando fuori gran parte della giornata non é facile.
Ma la cosa più difficile é far passare il messaggio anche a chi condivide questo disordine, di sicuro non possono aspettarsi che sia io a risolvere il tutto e ci devono mettere del loro, cosa certamente più faticosa che "mollare li" le cose dove capitano.
La mia figlia piccola ha capito, la grande sta capendo e qualcun'altro come al solito nicchia, ma capirà presto (tranquilli, non é una minaccia).
Da parte mia tengo duro.
All'inizio ho letto qualche libro e qualche blog su come rimediare al disordine, tutti utilissimi e con ottimi trucchetti, molti dei quali ho fatto miei.
Però ho capito che principalmente lo devo affrontare un po' alla volta, buttare senza pietà, mantenere in ordine quello che si é già riordinato.
Penso che ne avevo già parlato in precedenza, ma sto seguendo un metodo che applica delle routine giornaliere che con me funziona bene.
Se qualcuno ne fosse interessato ne farò un post.
Adesso che ci penso, la molla che ha fatto scattare in me la voglia di vivere in una casa più ordinata é stato un post su un blog nel quale si parlava del programama "How clean is your House?" , programma che seguo come stimolo a darmi da fare !!!
La mia non assomiglia per niente a queste in quanto a pulizia, e anche in quanto a disordine sono abbastanza lontana, ma voi pensate che anche qui da noi ci siano case come quelle del programma ?
vi lascio un sondaggio nella parte laterale del blog, andate a votare, grazie.
venerdì 24 giugno 2011
le blog amiche
Gironzolo nella blogsfera da 4 anni, e posso dire di aver visto diversi tipi di comportamento, ho conosciuto virtualmente persone con le quali mi trovo meglio che con gli amici reali, alcuni li ho in seguito conosciuti anche personalmente, in alcuni casi é nata una bella amicizia, in altri il conoscerci di persona non ha fatto schioccare la scintilla dell'amicizia.
Ho (avevo) un altro blog, che aggiornavo, curavo e coltivavo, poi a causa di interessi vari sono entrata in un giro di blogger con gli stessi hobby.
Mi si é aperto il mondo, ho cominciato a coltivare parecchie amicizie e a partecipare a parecchi iniziative, quali scambi-regali-premi, ecc.
A tirare le fila di tutto questo era una guru, vulcanica, sempre proponitiva e che organizzava di tutto e di più.
Ho detto una guru, perché alla fine mi sembrava di essere entrata in una setta, con i suoi codici segreti, con il suo tramare alle spalle e il suo estromettere o accettare membri.
Creava e crea ancora oggi da quel che so, blog per gruppi di amici, nel quale lei é l'amministratrice e lei decide chi può farne parte, chi non può e chi deve essere buttato fuori.
All'inizio non ti accorgi di questo subdolo modo di fare, poi ti arrivano in posta privata lettere da parte sua che parlano male di questa o quella, dicendoti di non mandarle niente perché non rispetta i termini, o di non mandarle niente perché invia "ciofecate" acquistate e non fatte di lei.
Però a volte tu questa persona la conosci, sai che i lavori che fa li fa lei, e soprattutto sai che invia sempre, e comincia a farti delle domande e a parlare con la persona in questione.
Quando cominci a rispondere alla guru per difendere la malcapitata di turno, ti trovi a tua volta sul rogo, parecchie altre blogger, amiche vere cominciano a farti leggere le mail contro di te, dove dice di te quello che diceva delle altre prima.
Spesso hai problemi, perché se cerchi di difenderti passa alla guerra pesante, segnalando continuamente il tuo blog come spam, indesiderato, con contenuti non adatti e dicendo al resto della cricca di non scriverti ne commentare perché il tuo blog e la tua mail contengono virus.
Io fortunatmente ne sono uscita, così come parecchie altre ex adepte di questa setta del lavoro a maglia, con quasi tutte é nata una bella amicizia su FB, posto nel quale la guru e le sue figlie continuano a chiedermi l'amicizia ......
Il blog, nel quale avevo messo la faccia, e non solo la mia é li, in attesa che mi torni la voglia di rimettermi in gioco, stando attenta a non farmi adescare di nuovo, ah ah ah .
Per ora mi godo in pieno questo blog, nel quale posso essere me stessa, e raccontare tutto quello che voglio.
Sono diventata selettiva, se un blog non mi piace, lo tolgo dall'elenco dei preferiti, d'altra parte non si può piacere a tutti come dico sempre.
Questo sfogo, o ammissione, é nato perché nei giorni scorsi ho letto una bella notizia su un blog amico, sono entrata nei commenti, come altri 100 prima di me, per lasciare i miei auguri per la lieta novella.
Come sempre, se ho tempo leggo quello che hanno scritto prima di me, un po' per curiosità e un po' per non scrivere qualcosa che hanno già scritto, difficile comunque nel caso degli auguri.
Quello che mi ha colpito é stato un commento del tipo "sono contenta per te, ma avrebbe dovuto succedere a me" e aggiunge un paio di righe sul pesantino, a mio modesto parere.
Qui vorrei dire, che se una notizia non ti interessa, non ti fa piacere, o adirittura ti da proprio fastidio non la commenti, trovo che sia buona educazione, come dico sempre alle mie figlie . "piuttosto che dire una cosa che può offendere stai in silenzio", non nel senso di non dire quello che si pensa, ma di pensarci prima di dire qualcosa che potrebbe fare del male.
Mi capita spesso su altri blog di assistere a scambi fra persone che non la pensano nello stesso modo, per carità ognuno ha le sue opinioni e trovo molto stimolante questo confrontarsi con le idee altrui, ma ci sono post che richiedono solo delle felicitazioni.
Non voglio giudicare la persona che ha scritto, non la conosco, oltrettutto la titolare del post mi sembra che non abbia detto niente in merito, volevo solo dire che io non l'avrei fatto.
Al massimo avrei scritto un post sul mio blog per parlare della crudeltà della buona o cattiva sorte.
E voi cosa pensate?
Bisogna sempre dire quello che si pensa sui blog e nella vita reale?
Ho (avevo) un altro blog, che aggiornavo, curavo e coltivavo, poi a causa di interessi vari sono entrata in un giro di blogger con gli stessi hobby.
Mi si é aperto il mondo, ho cominciato a coltivare parecchie amicizie e a partecipare a parecchi iniziative, quali scambi-regali-premi, ecc.
A tirare le fila di tutto questo era una guru, vulcanica, sempre proponitiva e che organizzava di tutto e di più.
Ho detto una guru, perché alla fine mi sembrava di essere entrata in una setta, con i suoi codici segreti, con il suo tramare alle spalle e il suo estromettere o accettare membri.
Creava e crea ancora oggi da quel che so, blog per gruppi di amici, nel quale lei é l'amministratrice e lei decide chi può farne parte, chi non può e chi deve essere buttato fuori.
All'inizio non ti accorgi di questo subdolo modo di fare, poi ti arrivano in posta privata lettere da parte sua che parlano male di questa o quella, dicendoti di non mandarle niente perché non rispetta i termini, o di non mandarle niente perché invia "ciofecate" acquistate e non fatte di lei.
Però a volte tu questa persona la conosci, sai che i lavori che fa li fa lei, e soprattutto sai che invia sempre, e comincia a farti delle domande e a parlare con la persona in questione.
Quando cominci a rispondere alla guru per difendere la malcapitata di turno, ti trovi a tua volta sul rogo, parecchie altre blogger, amiche vere cominciano a farti leggere le mail contro di te, dove dice di te quello che diceva delle altre prima.
Spesso hai problemi, perché se cerchi di difenderti passa alla guerra pesante, segnalando continuamente il tuo blog come spam, indesiderato, con contenuti non adatti e dicendo al resto della cricca di non scriverti ne commentare perché il tuo blog e la tua mail contengono virus.
Io fortunatmente ne sono uscita, così come parecchie altre ex adepte di questa setta del lavoro a maglia, con quasi tutte é nata una bella amicizia su FB, posto nel quale la guru e le sue figlie continuano a chiedermi l'amicizia ......
Il blog, nel quale avevo messo la faccia, e non solo la mia é li, in attesa che mi torni la voglia di rimettermi in gioco, stando attenta a non farmi adescare di nuovo, ah ah ah .
Per ora mi godo in pieno questo blog, nel quale posso essere me stessa, e raccontare tutto quello che voglio.
Sono diventata selettiva, se un blog non mi piace, lo tolgo dall'elenco dei preferiti, d'altra parte non si può piacere a tutti come dico sempre.
Questo sfogo, o ammissione, é nato perché nei giorni scorsi ho letto una bella notizia su un blog amico, sono entrata nei commenti, come altri 100 prima di me, per lasciare i miei auguri per la lieta novella.
Come sempre, se ho tempo leggo quello che hanno scritto prima di me, un po' per curiosità e un po' per non scrivere qualcosa che hanno già scritto, difficile comunque nel caso degli auguri.
Quello che mi ha colpito é stato un commento del tipo "sono contenta per te, ma avrebbe dovuto succedere a me" e aggiunge un paio di righe sul pesantino, a mio modesto parere.
Qui vorrei dire, che se una notizia non ti interessa, non ti fa piacere, o adirittura ti da proprio fastidio non la commenti, trovo che sia buona educazione, come dico sempre alle mie figlie . "piuttosto che dire una cosa che può offendere stai in silenzio", non nel senso di non dire quello che si pensa, ma di pensarci prima di dire qualcosa che potrebbe fare del male.
Mi capita spesso su altri blog di assistere a scambi fra persone che non la pensano nello stesso modo, per carità ognuno ha le sue opinioni e trovo molto stimolante questo confrontarsi con le idee altrui, ma ci sono post che richiedono solo delle felicitazioni.
Non voglio giudicare la persona che ha scritto, non la conosco, oltrettutto la titolare del post mi sembra che non abbia detto niente in merito, volevo solo dire che io non l'avrei fatto.
Al massimo avrei scritto un post sul mio blog per parlare della crudeltà della buona o cattiva sorte.
E voi cosa pensate?
Bisogna sempre dire quello che si pensa sui blog e nella vita reale?
martedì 21 giugno 2011
OggiAmo
Con un po' di ritardo come sempre partecipo all'iniziativa di Nina, e mi sembra giusto partire oggi che é il primo giorno d'estate :
- amo mangiare in giardino sotto al ciliegio
- amo stendere i panni al sole
- amo nuotare, in piscina, al lago e nel fiume
- amo le grigliate con gli amici
- amo i gelati
- amo l'odore della pioggia sull'asfalto caldo
- amo il raduno delle Harley Davidson
- amo i concerti in piazza Riforma
- amo la festa etnica alla Rotonda
- amo i pranzi a base di frutta e le cene a base di insalatone
- amo la frutta direttamente dalle piante
- amo la mia adorata anguria che mangerei da febbraio a novembre
- amo gli aperitivi "glam" sulla terrazza dell'Alpino
- amo non essere ricoperta di strati e strati di vestiti
- amo uscire di casa presto al mattino e non dover svegliare le mie figlie
- amo arrivare al lavoro senza colonne nel traffico
- amo le passeggiate nei laghetti alpini
- amo la nostra casa in montagna
- amo il caldo di giorno che mi scalda la pelle
- amo il fresco della notte
- amo le finestre spalancate
- amo i temporali
- amo quando il lago diventa verde e "chiama" acqua (come nella foto)
- amo il fatto di non accendere mai la televisione
- amo incontrare gli animali del bosco quando si gira in macchina di sera
- amo il profumo della mia pelle
- amo i giochi con la canna dell'acqua con i miei cugini spruzzandoci come bambini anche se abbiamo dai 30 ai 40 anni
- amo i pic niq
- amo vedere le mie figlie e tutti i nipoti che da eleganti adolescenti si trasformano in ragazzini allo stato brado, che passano le giornate nei boschi, ritornano sudici come maialini e si tuffano nella fontana (gelata) per lavarsi
- amo le tradizioni : i fuochi d'artificio, il falò del 1° agosto e le stelle cadenti di San Lorenzo
- amo vedere i campi di grano, di girasole e di colza
- amo il profumo dell'erba appena tagliata
- amo bere la mia tisana della buonanotte in giardino con lucciole e grilli come contorno
- amo il colore che prende la mia pelle anche se non sto al sole
- amo la vista dell'orto nel pieno del suo splendore
- amo la mia città piena di una babele di lingue diverse
- amo le faccie felici dei turisti che mi fanno riscoprire i bellissimi posti in cui vivo
- amo le giornate che durano sempre di più, con ancora la luce alle dieci di sera
- amo tutti i nostri compleanni che sono fra luglio e agosto
- amo passare il mese di luglio facendo solo la moglie (visto che le mie figlie sono assenti tutto il mese) anche se mi sento un po' in colpa
lunedì 20 giugno 2011
Amici 5 - Festa per soli uomini
Venerdì ho finito prima di lavorare e ho fatto un salto all'Ikea, arrivo a casa carica di pacchi pacconi e pacchetti, e Mr. Owens tutto giulivo mi dice: "sono invitato ad un compleanno questa sera"!
Ussignur ho pensato io, sabato sera avevamo organizzato una cena fra amici per festeggaire ben 3 compleanni e domenica eravamo invitati al pranzo di compleanno di un mio cugino.
"Da chi devi andare?"
"devo trovarmi alle 19.00 a casa di E."
"E?!? ma se festeggiamo anche il suo compleanno domani sera con gli altri?"
"lo so, ma mi ha telefonato B. e mi ha detto che N. (la compagna di E. n.d.A.) ha organizzato una festicciola per i suoi amici maschi"
"ma quando ci siamo visti mercoledì sera abbiamo parlato di questa cena e lei ha detto va bene"
"e io che ne so, non ho mica organizzato io"......
e comincia a prepararsi con lo stesso entusiasmo con cui le mie figlie adolescenti si stanno preparando per andare una alla festa per l'ultimo giorno di scuola e l'altra al cinema in compagnia.
Resto a casa sola, non ho voglia di cucinare solo per me, mando un sms ad un'amica per chiedere se ha voglia di una pizza e mi risponde : "nn pss sn fuori", cosa che odio, non costa ugale scrivere tutta la frase?
Allora mangiucchio qualcosa, prendo il cane e vado fino in gelateria, nel bosco dove devo passare incontro L. un'altra amica, chiacchierando scopro che l'amica che non ha potuto venire a mangiare una pizza é andata al compleanno di E., dico:
"avevo capito che era per soli uomini"
cosa che mi é stata confermata anche da M. anche lei in gelateria con le nipotine e senza il compagno.
Mah mistero...
Per spiegare un po' meglio la situazione dovrei forse raccontare la love story di E. e N.
Fino a nove mesi fa E. era uno scapolo incallito, un ottimo lavoro, un ottimo stipendio, viaggi, cene fuori e vita goliardica.
E. faceva parte del gruppo da prima che arrivassi io, e non mi é mai stato uno dei preferiti, cosa reciproca, ma si sa non possiamo piacere a tutti.
Uomo svizzero, profondamente convinto della superiorità degli Svizzeri e profondamente razzista, maschilista e antisemita; queste tre cose a turno sono ogetto di battibecchi fra di noi, mai liti o discussioni, ma battutine e frecciatine non sempre gentili.
Convintissimo che le donne servono solo per tre cose fondamentali aveva sempre detto che non si sarebbe mai lasciato abbindolare da una di "noi".
Se non che circa nove mesi fa, in circostanze che preferisco non specificare, ha conosciuto una ragazza sudamericana e si é innamorato come un adolescente alla prima cotta, e fino a un mesetto fa non ha più frequentato nessuno del gruppo, mentre adesso hanno ripreso la vita sociale.
Sono molto carini, lui é di sicuro innamoratissimo, lei mi sembra un po' più calcolatrice, idea condivisa da quasi tutti gli altri amici.
Lei é molto carina e gentile, con lui é molto mielosa, molto gattona, lo adula, gli fa un sacco di complimenti e non si stacca mai da lui.
Stanno progettando di affittare una casa più grande, in vista del matrimonio che dovrà essere a breve, in quanto lei non trovando lavoro non ha più le carte in regola per rimanere qui.
Quando Mr. Owens torna mi racconta che erano in una quindicina di uomini, più N. e altre tre amiche single.
Hanno festeggiato in casa, con pizzette e soprattutto fiumi di birra.
Sabato aiutando la mia amica F. a preparare la casa per la festa le racconto tutto questo, ridiamo un po' facciamo battute stupide del tipo "quando arriva le diciamo che lei non é invitata", ma si sa a volte l'educazione é sempre l'arma migliore.
Arrivano tutti, siamo una trentina, la griglia é già in funzione arrivano anche E. e N.
La festa é in un chalet in montagna, molto rustico ma molto capiente, siamo sui 1'500 m.
N. indossa dei fuseaux bianchi con una canottierina bianca e sandali bianchi con tacco altissimo (beata lei, io rigorasamente scarpe piatte!), dopo 10 minuti si é già messa due maglioni e una giacca non sua.
Appena mi vede mi dice :
"Ahi Querida, porque non sei venuta alla mia fiesta ajeri? Me hai lassada sola con tres amigas i todo esto maschioni"
"Non sono venuta perché non sono stata invitata"
"Ahi se vede che B. no ha capito bien, sai che mi italiano no es asi bueno"
B. sentitasi chiamare in causa ha detto :
"no no, tu mi hai telefonato e mi hai detto che volevi invitare mio marito e Mr. Owens, di cui tu non hai il numero, a una festa a sorpresa riservata agli amici maschi di E. "
F. la padrona di casa e vera paladina della giustizia interviene :
"Ma ti ricordi che avevamo detto che questa sera la cena era per il compleanno di E. e di altri due?"
"si, jo me recuerdo, pero jo volia farle una sorpresa a mi amor por esto primo compleanos ensiema", con una vocina tutta dispiaciuta e prossima al pianto.
(a questo punto le cattive sembravamo noi, ma che ce la faremo a sopravvivere).
Durante la serata mi si é avvicinata e mi ha chiesto se non mi interessava andare un giorno da lei con mia figlia grande, una ragazza di 16anni , alta 170 cm e morbida (nel senso che non é magra, ma nemmeno una cicciona), che lei si intede molto di diete e che vorrebbe dare a mia figlia delle dritte su come mangiare in modo giusto e soprattutto cosa mangiare.
Sono rimasta li un po' e per non essere scortese le ho detto : "non penso di averne bisogno ma nel caso sarai la prima a essere contattata", l'ho comunque trovata una cosa poco gentile detta da una che non conosco molto bene e che soprattutto non ci conosce.
Ha passato la serata abbarricata a E., é l'unica che non ha portato niente da mangiare, dicendo "non ho avuto il tempo di fare nada perché ho dipinto todo el jorno, preferisco che me digan quanto hai speso e vo pagar la mia parte", e ha giocato con un giochino sul cellulare per gran parte della cena.
Per dessert avevo fatto delle teglie di tiramisu, che mi riesce ottimamente, lei gentilmente ha rifiutato e guardandomi ha detto :
"No per me no gracie, jo so como mantener la linea" ecco!
Scusate, se quando si é alzata da tavola dopo parecchie birre, vino e digestivi, ha messo un piede nella ciotola dell'acqua del cane ed é finita a gambe all'aria nella cuccia dello stesso cagnolone riempendo di peli i suoi candidi abiti bianchi, io sono scoppiata a ridere, cosa che hanno fatto anche tutti gli altri.
No, ma volevo dire scusate se non ho fatto in tempo a scattare una foto.
Ci ritroviamo quasi tutte le settimane nel periodo estivo per grigliate, cene e alle feste campestri, e nei prossimi mesi ci sono parecchi compleanni ancora in programma.
Prevedo un'estate moooooooooolto lunga.
Ussignur ho pensato io, sabato sera avevamo organizzato una cena fra amici per festeggaire ben 3 compleanni e domenica eravamo invitati al pranzo di compleanno di un mio cugino.
"Da chi devi andare?"
"devo trovarmi alle 19.00 a casa di E."
"E?!? ma se festeggiamo anche il suo compleanno domani sera con gli altri?"
"lo so, ma mi ha telefonato B. e mi ha detto che N. (la compagna di E. n.d.A.) ha organizzato una festicciola per i suoi amici maschi"
"ma quando ci siamo visti mercoledì sera abbiamo parlato di questa cena e lei ha detto va bene"
"e io che ne so, non ho mica organizzato io"......
e comincia a prepararsi con lo stesso entusiasmo con cui le mie figlie adolescenti si stanno preparando per andare una alla festa per l'ultimo giorno di scuola e l'altra al cinema in compagnia.
Resto a casa sola, non ho voglia di cucinare solo per me, mando un sms ad un'amica per chiedere se ha voglia di una pizza e mi risponde : "nn pss sn fuori", cosa che odio, non costa ugale scrivere tutta la frase?
Allora mangiucchio qualcosa, prendo il cane e vado fino in gelateria, nel bosco dove devo passare incontro L. un'altra amica, chiacchierando scopro che l'amica che non ha potuto venire a mangiare una pizza é andata al compleanno di E., dico:
"avevo capito che era per soli uomini"
cosa che mi é stata confermata anche da M. anche lei in gelateria con le nipotine e senza il compagno.
Mah mistero...
Per spiegare un po' meglio la situazione dovrei forse raccontare la love story di E. e N.
Fino a nove mesi fa E. era uno scapolo incallito, un ottimo lavoro, un ottimo stipendio, viaggi, cene fuori e vita goliardica.
E. faceva parte del gruppo da prima che arrivassi io, e non mi é mai stato uno dei preferiti, cosa reciproca, ma si sa non possiamo piacere a tutti.
Uomo svizzero, profondamente convinto della superiorità degli Svizzeri e profondamente razzista, maschilista e antisemita; queste tre cose a turno sono ogetto di battibecchi fra di noi, mai liti o discussioni, ma battutine e frecciatine non sempre gentili.
Convintissimo che le donne servono solo per tre cose fondamentali aveva sempre detto che non si sarebbe mai lasciato abbindolare da una di "noi".
Se non che circa nove mesi fa, in circostanze che preferisco non specificare, ha conosciuto una ragazza sudamericana e si é innamorato come un adolescente alla prima cotta, e fino a un mesetto fa non ha più frequentato nessuno del gruppo, mentre adesso hanno ripreso la vita sociale.
Sono molto carini, lui é di sicuro innamoratissimo, lei mi sembra un po' più calcolatrice, idea condivisa da quasi tutti gli altri amici.
Lei é molto carina e gentile, con lui é molto mielosa, molto gattona, lo adula, gli fa un sacco di complimenti e non si stacca mai da lui.
Stanno progettando di affittare una casa più grande, in vista del matrimonio che dovrà essere a breve, in quanto lei non trovando lavoro non ha più le carte in regola per rimanere qui.
Quando Mr. Owens torna mi racconta che erano in una quindicina di uomini, più N. e altre tre amiche single.
Hanno festeggiato in casa, con pizzette e soprattutto fiumi di birra.
Sabato aiutando la mia amica F. a preparare la casa per la festa le racconto tutto questo, ridiamo un po' facciamo battute stupide del tipo "quando arriva le diciamo che lei non é invitata", ma si sa a volte l'educazione é sempre l'arma migliore.
Arrivano tutti, siamo una trentina, la griglia é già in funzione arrivano anche E. e N.
La festa é in un chalet in montagna, molto rustico ma molto capiente, siamo sui 1'500 m.
N. indossa dei fuseaux bianchi con una canottierina bianca e sandali bianchi con tacco altissimo (beata lei, io rigorasamente scarpe piatte!), dopo 10 minuti si é già messa due maglioni e una giacca non sua.
Appena mi vede mi dice :
"Ahi Querida, porque non sei venuta alla mia fiesta ajeri? Me hai lassada sola con tres amigas i todo esto maschioni"
"Non sono venuta perché non sono stata invitata"
"Ahi se vede che B. no ha capito bien, sai che mi italiano no es asi bueno"
B. sentitasi chiamare in causa ha detto :
"no no, tu mi hai telefonato e mi hai detto che volevi invitare mio marito e Mr. Owens, di cui tu non hai il numero, a una festa a sorpresa riservata agli amici maschi di E. "
F. la padrona di casa e vera paladina della giustizia interviene :
"Ma ti ricordi che avevamo detto che questa sera la cena era per il compleanno di E. e di altri due?"
"si, jo me recuerdo, pero jo volia farle una sorpresa a mi amor por esto primo compleanos ensiema", con una vocina tutta dispiaciuta e prossima al pianto.
(a questo punto le cattive sembravamo noi, ma che ce la faremo a sopravvivere).
Durante la serata mi si é avvicinata e mi ha chiesto se non mi interessava andare un giorno da lei con mia figlia grande, una ragazza di 16anni , alta 170 cm e morbida (nel senso che non é magra, ma nemmeno una cicciona), che lei si intede molto di diete e che vorrebbe dare a mia figlia delle dritte su come mangiare in modo giusto e soprattutto cosa mangiare.
Sono rimasta li un po' e per non essere scortese le ho detto : "non penso di averne bisogno ma nel caso sarai la prima a essere contattata", l'ho comunque trovata una cosa poco gentile detta da una che non conosco molto bene e che soprattutto non ci conosce.
Ha passato la serata abbarricata a E., é l'unica che non ha portato niente da mangiare, dicendo "non ho avuto il tempo di fare nada perché ho dipinto todo el jorno, preferisco che me digan quanto hai speso e vo pagar la mia parte", e ha giocato con un giochino sul cellulare per gran parte della cena.
Per dessert avevo fatto delle teglie di tiramisu, che mi riesce ottimamente, lei gentilmente ha rifiutato e guardandomi ha detto :
"No per me no gracie, jo so como mantener la linea" ecco!
Scusate, se quando si é alzata da tavola dopo parecchie birre, vino e digestivi, ha messo un piede nella ciotola dell'acqua del cane ed é finita a gambe all'aria nella cuccia dello stesso cagnolone riempendo di peli i suoi candidi abiti bianchi, io sono scoppiata a ridere, cosa che hanno fatto anche tutti gli altri.
No, ma volevo dire scusate se non ho fatto in tempo a scattare una foto.
Ci ritroviamo quasi tutte le settimane nel periodo estivo per grigliate, cene e alle feste campestri, e nei prossimi mesi ci sono parecchi compleanni ancora in programma.
Prevedo un'estate moooooooooolto lunga.
mercoledì 15 giugno 2011
Una casa accogliente 2
Inizio con il dire che si comincia davvero a respirare un'atmosfera diversa a casa, spesso, anzi sempre, un sorriso attira un sorriso, mi auguro che anche il resto degli abitanti di casa Owens la pensi così.
Il mio post precedente mi ha fatto nascere qualche nuova riflessione, pensavo di rispondere singolarmente nei commenti, ma ho preferito fare un un post.
Come dicevo qui sopra, spesso siamo noi le prime che siamo arrabbiate per qualcosa e non ci accorgiamo di essere nervose o irritabili, scatenando così un effetto domino di malumore.
Se noi tornassimo a casa per ultime, e trovassimo i figli con il muso lungo perché a scuola hanno avuto problemi, il marito con il muso lungo perché quando é tornato i figli avevano il muso lungo, non credo che ci sentiremmo molto ben accolte, e ci verrebbe il muso lungo pure a noi....se non addirittura la voglia di scappare.
Per una casa accogliente, oltre al sorriso, quando parlavo di pulizia non intendevo certo il far trovare le posate d'argento lucidate e le porcellane sul tavolo, però spesso mi accorgo e sto cercando di rimediare, piano piano ma ce la posso fare, che ci sono mucchi di scarpe vicino all'entrata, il guardaroba ingombro di giacche, il tavolino all'entrata con sopra l'inverosimile, il tavolino del salotto che manco la calata dei barbari, e siamo solo al primo colpo d'occhio ! E chi ha voglia di trovare tutto questo al rientro ?
Cavaliererrante, che é un uomo dice giustamente che spesso ci sono mariti che non prestano attenzione a tutto questo, che aprono il giornale, guardano la televisione e non ci prestano attenzione.
A casa nostra ci sono delle regole ferree in merito :
A casa di Mr. Owens, non era e non é così e spesso, mentre mangiamo, mia suocera non si siede a tavola ma fa la spola dalla cucina e non vuole aiuto, mio cognato si alza e va in salotto, mio suocero quando ha finito lui si alza e va e come dice mia cognata sono veramente delle situazioni inaccettabili, perché mangiamo assieme una volta al mese e sarebbe bello star seduti tutti assieme a chiacchierare.
Mi si chiede se ho dei trucchi per l'organizzazione e la pulizia e purtroppo non ne ho, se qualcuna avesse una bella bacchetta magica, me la mandi.
La nostra casa é perennemente sommersa dal caos, al quale sto cercando di porre rimedio con il metodo Flylady, che nel mio caso sta dando ottimi risultati.
Penso che il mio blog sia abbastanza reale, anche se penso che parecchie coppie e famiglie abbiano una realtà diversa dalla nostra, non so se migliore o peggiore.
Non credo nella famiglia da mulino bianco, dove non ci sono mai problemi, dove tutto va bene e non si litiga mai, magari esistono, ma la maggior parte delle mie amiche e delle coppie che conosco si devono confrontare con gli stessi problemi con cui mi devo confrontare io : bilanci da far quadrare, compiti da fare, brutte note, litigi con il partner, coordinare figli-lavoro-casa, ecc.
Se adirittura non sono confrontati con problemi maggiori, quali disabilità, malattia, dipendeze, ecc
Ci sono blogger che mettono solo cose belle sul blog, che lavano i panni sporchi in casa, ci sono quelli che mettono solo cose negative, per sfogarsi.
Io cerco di mettere un po' tutta la mia realtà, mi piace confrontarmi con gli amici di blog, perché spesso non é come con gli amici veri che prendono le tue parti perché ti vogliono bene, gli amici di blog cercano mediante il loro punto di vista di farti capire che forse, in quel caso, sei tu che stai sbagliando.
Mi é piaciuto moltissimo uno dei commenti in cui si diceva che spesso trattiamo in nostri partner come pattumiere affettive, nel senso che gli vomitiamo addosso tutte le negatività della giornata.
Quando ero piccola, mia madre che era a casa con noi, aspettava l'arrivo di mio padre per raccontargli tutte le "terribili malefatte " che avevamo combinato durante la giornata (avevamo litigato fra di noi, disobbetito, risposto male), mio papà si arrabbiava moltissimo e passavamo le serate in un clima veramente teso, dove bastava un niente per finire in castigo!
Mi ero sempre ripromessa che non mi sarei mai comportata così e da un certo punto di vista ci sono riuscita, ma però, magari senza vomitare addosso rabbia, mi accorgo che mi lascio influenzare negativamente dagli eventi della giornata e alla sera sono di malumore, ed é proprio su questo che mi sono ripromessa di lavorare, se uno dei miei clienti mi ha fatto impazzire, se uno degli impiegati non é venuto al lavoro o un fornitore non ha consegnato la merce stabilita non é di certo colpa dei miei cari, no?
Se i nostri figli trovano un ambiente accogliente, con sorrisi e un caloroso benvenuto, saranno portati a comportarsi di conseguenza, magari avranno le paturnie da adolescenti, ma penso che sta a noi dare il buon esempio.
Avevo letto una volta una frase che mi era piaciuta molto, credo di Luigi Giussani :
"Ricordatevi che se anche i vostri figli non vi ascoltano, vi vedono".
E' vero che spesso non é facile, che di fronte a certi atteggiamenti e a certe risposte ci viene su la rabbia dal profondo, ma é proprio quello che loro si aspettano da noi, io spesso, di fronte ai malumori delle mie figlie dico : "Hai avuto una giornata pesante? hai voglia di una cioccolata o di un gelato?" non c'é niente che spiazzi di più di una gentilezza in un momento in cui gli altri vorrebbero solo discutere.
Vorrei concludere con una frase che una signora sposata da quasi 60 anni mi ripete spesso :
Il mio post precedente mi ha fatto nascere qualche nuova riflessione, pensavo di rispondere singolarmente nei commenti, ma ho preferito fare un un post.
Come dicevo qui sopra, spesso siamo noi le prime che siamo arrabbiate per qualcosa e non ci accorgiamo di essere nervose o irritabili, scatenando così un effetto domino di malumore.
Se noi tornassimo a casa per ultime, e trovassimo i figli con il muso lungo perché a scuola hanno avuto problemi, il marito con il muso lungo perché quando é tornato i figli avevano il muso lungo, non credo che ci sentiremmo molto ben accolte, e ci verrebbe il muso lungo pure a noi....se non addirittura la voglia di scappare.
Per una casa accogliente, oltre al sorriso, quando parlavo di pulizia non intendevo certo il far trovare le posate d'argento lucidate e le porcellane sul tavolo, però spesso mi accorgo e sto cercando di rimediare, piano piano ma ce la posso fare, che ci sono mucchi di scarpe vicino all'entrata, il guardaroba ingombro di giacche, il tavolino all'entrata con sopra l'inverosimile, il tavolino del salotto che manco la calata dei barbari, e siamo solo al primo colpo d'occhio ! E chi ha voglia di trovare tutto questo al rientro ?
Cavaliererrante, che é un uomo dice giustamente che spesso ci sono mariti che non prestano attenzione a tutto questo, che aprono il giornale, guardano la televisione e non ci prestano attenzione.
A casa nostra ci sono delle regole ferree in merito :
- ci si siede a tavola tutti assieme
- si mangia quando ci sono tutti
- non si legge a tavola
- non si guarda la televisione quando si mangia
- quando tutti hanno finito ci si può alzare
A casa di Mr. Owens, non era e non é così e spesso, mentre mangiamo, mia suocera non si siede a tavola ma fa la spola dalla cucina e non vuole aiuto, mio cognato si alza e va in salotto, mio suocero quando ha finito lui si alza e va e come dice mia cognata sono veramente delle situazioni inaccettabili, perché mangiamo assieme una volta al mese e sarebbe bello star seduti tutti assieme a chiacchierare.
Mi si chiede se ho dei trucchi per l'organizzazione e la pulizia e purtroppo non ne ho, se qualcuna avesse una bella bacchetta magica, me la mandi.
La nostra casa é perennemente sommersa dal caos, al quale sto cercando di porre rimedio con il metodo Flylady, che nel mio caso sta dando ottimi risultati.
Penso che il mio blog sia abbastanza reale, anche se penso che parecchie coppie e famiglie abbiano una realtà diversa dalla nostra, non so se migliore o peggiore.
Non credo nella famiglia da mulino bianco, dove non ci sono mai problemi, dove tutto va bene e non si litiga mai, magari esistono, ma la maggior parte delle mie amiche e delle coppie che conosco si devono confrontare con gli stessi problemi con cui mi devo confrontare io : bilanci da far quadrare, compiti da fare, brutte note, litigi con il partner, coordinare figli-lavoro-casa, ecc.
Se adirittura non sono confrontati con problemi maggiori, quali disabilità, malattia, dipendeze, ecc
Ci sono blogger che mettono solo cose belle sul blog, che lavano i panni sporchi in casa, ci sono quelli che mettono solo cose negative, per sfogarsi.
Io cerco di mettere un po' tutta la mia realtà, mi piace confrontarmi con gli amici di blog, perché spesso non é come con gli amici veri che prendono le tue parti perché ti vogliono bene, gli amici di blog cercano mediante il loro punto di vista di farti capire che forse, in quel caso, sei tu che stai sbagliando.
Mi é piaciuto moltissimo uno dei commenti in cui si diceva che spesso trattiamo in nostri partner come pattumiere affettive, nel senso che gli vomitiamo addosso tutte le negatività della giornata.
Quando ero piccola, mia madre che era a casa con noi, aspettava l'arrivo di mio padre per raccontargli tutte le "terribili malefatte " che avevamo combinato durante la giornata (avevamo litigato fra di noi, disobbetito, risposto male), mio papà si arrabbiava moltissimo e passavamo le serate in un clima veramente teso, dove bastava un niente per finire in castigo!
Mi ero sempre ripromessa che non mi sarei mai comportata così e da un certo punto di vista ci sono riuscita, ma però, magari senza vomitare addosso rabbia, mi accorgo che mi lascio influenzare negativamente dagli eventi della giornata e alla sera sono di malumore, ed é proprio su questo che mi sono ripromessa di lavorare, se uno dei miei clienti mi ha fatto impazzire, se uno degli impiegati non é venuto al lavoro o un fornitore non ha consegnato la merce stabilita non é di certo colpa dei miei cari, no?
Se i nostri figli trovano un ambiente accogliente, con sorrisi e un caloroso benvenuto, saranno portati a comportarsi di conseguenza, magari avranno le paturnie da adolescenti, ma penso che sta a noi dare il buon esempio.
Avevo letto una volta una frase che mi era piaciuta molto, credo di Luigi Giussani :
"Ricordatevi che se anche i vostri figli non vi ascoltano, vi vedono".
E' vero che spesso non é facile, che di fronte a certi atteggiamenti e a certe risposte ci viene su la rabbia dal profondo, ma é proprio quello che loro si aspettano da noi, io spesso, di fronte ai malumori delle mie figlie dico : "Hai avuto una giornata pesante? hai voglia di una cioccolata o di un gelato?" non c'é niente che spiazzi di più di una gentilezza in un momento in cui gli altri vorrebbero solo discutere.
Vorrei concludere con una frase che una signora sposata da quasi 60 anni mi ripete spesso :
"Si prendono più mosche con il miele che con l'aceto".
Buona serata a tutte e anche al @cavaliererrante che mi può di sicuro chiamare Ludo (che non é un diminutivo ma un soprannome).
martedì 7 giugno 2011
Una casa accogliente
“Questa è la vera natura della casa:il luogo della pace; il rifugio, non soltanto da ogni torto, ma anche da ogni paura, dubbio e discordia.” (John Ruskin)
Ho sempre parecchi post in attesa fra le bozze, cose che succedono, fatti di cui vorrei parlare, idee che mi vengono leggendo in giro per i blog.
Quando lascio un commento a un post, poi vado a rileggere i commenti che lasciano anche altri dopo di me, mi piace confrontarmi con idee altrui.
Spesso all'inizio ho un'opinione su una cosa ma i pensieri degli altri mi fanno riflettere e vedere sfumature nuove.
Fra i blog che seguo spesso c'é quello di Sabby , fra i suoi commentatori c'é Nives1950 che lascia sempre dei bei commenti.
In particolar modo mi ha colpito questa parte di commento che ha lasciato il 31 maggio, la sera prima che io pubblicassi il post precedente :
"... Ma dobbiamo capire anche quelli dei nostri mariti. Pure loro, a sera, aspirano a qualche attimo di considerazione e soddisfazione. Durante il giorno: il lavoro, le responsabilità, gli altri….assorbono tutte le loro e nostre energie e buona volontà. A sera, nel tepore rassicurante della famiglia e della propria casa…..tutti si aspettano qualcosa, sognano, desiderano, aspirano ad un di più…..anche, forse, di permettersi di ritornare bambini….fare i capricci, ridere, giocare….solo per un po’: sicuri d’esser accolti e compresi...."
non so bene se questo consiglio possa aiutare Sabby, ma mi sono messa dalla parte di chi arriva a casa alla sera e non sempre trova un ambiente sereno, a volte per sciocchezze, piccoli litigi, rancori trascinati, o semplicemente per stanchezza, noia.
Penso che a volte tornare in una casa così possa far passare la voglia di tornarci, e a catena provocano reazione ed eventi che ingigantiscono ancora di più delle cose che potremmo benissimo stemperare con una parola gentile e un sorriso.
Spesso mi accorgo che il rientro a casa nostra non sempre comincia sotto i migliori auspici, aspettiamo mio marito che rientra tardi dal lavoro per cenare, la cena é pronta, spesso lui ritarda e quando arriva temporeggia e perde tempo in altre cose, le ragazze hanno fame e vorrebbero fare ancora qualcosa fra di loro dopo cena e borbottano, io a quest'ora vorrei essere già spaparanzata sul divano con la cucina pulita e un buon libro fra le mani.
Purtroppo questo é l'unico pasto della giornata che facciamo tutti assieme e ci tengo a non mangiare a tappe, certo che se comincia già così forse sarebbe meglio mangiare separati.
Nel post precedente mi riproponevo di essere più "morbida" , e le cose mi sembrano già più facili, vorrei adesso applicare anche il pensiero di Nives e creare un ambiente più gradevole, non solo per quello che comporta il clima in casa, ma anche per quello che riguarda l'ordine e la pulizia, che per una cronica mancanza di tempo vengono svolti proprio di fretta, tanto da non dover vivere in un porcile.
Vi farò sapere se ci saranno miglioramenti!
mercoledì 1 giugno 2011
La dolcezza fatta persona
Settimana scorsa mio marito non é stato bene, un problema di cuore, niente di serio che si é risolto con qualche giorno di ricovero e un piccolo intervento.
Solo un grande spavento, soprattutto da parte mia in quanto alcuni anni fa aveva avuto un infarto.
Mio marito da un annetto chatta con una ragazza che ha conosciuto in un gruppo FB, chattano abbastanza regolarmente, ho già avuto modo di parlare di lei qui.
Sono tutt'ora convinta che fra loro non ci sia assolutamente niente.
Ora scritte cosi le due cose sembrano abbastanza strampalate e non connesse fra loro, ma quando sono andata all'ospedale il giorno dell'operazione Mr. Owens mi ha detto che lei gli aveva mandato un messaggio per chiedere come mai non stava facendo un certo gioco in FB, lui le ha risposto il motivo e lei ha detto "me lo sentivo" (sono circondata da sensitive).
Venerdì ennesima discussione a causa di qualcosa che lei ha messo in bacheca.
Diverse volte lui le ha detto di non scrivere niente sulla bacheca (ho visto che glielo scriveva), ma lei fa sempre di testa sua.
Gli ho detto :
"Ma vale la pena litigare ogni volta per lei?"
"No, ma sei tu che ti arrabbi per quello che fa, io quello che ha messo non l'avevo visto, e poi non mi sembrava importante"
"Ma perché ti piace così tanto chattare-chiacchierare con lei?"
"Perché lei é molto dolce e mi tratta con gentilezza, tu invece mi dai sempre addosso"
Sull'ultima affermazione devo ammettere che ha ragione, mi accorgo che spesso sono "sbrigativa", però certo che é più facile essere gentile con gli amici, mica entri in chatt per litigare con qualcuno.
Facile anche essere gentile e disponibile per una ragazza (donna ha quasi la mia età), che non ha figli, non ha un lavoro e passa 9 ore al giorno in FB.
Meno facile se ogni giorno devi far quadrare un bilancio famigliare a causa di problemi avvenuti 10 fa che stai ancora cercando di smaltire.
Da parte mia ho provato a essere più morbida nei suoi confronti, non nel senso che può fare quello che vuole, ma magari cercando di non attaccarlo.
Sto usando questa tattica da venerdì sera, fino ad oggi ha dato ottimi frutti, mi auguro che possa continuare così.
Però che strana la vita, quando ci siamo messi assieme, gli piacevano il mio piglio deciso, la mia grinta e la mia voglia di fare.
A me di lui piaceva soprattutto la sua ironia e la capacità di farmi ridere, cosa che gli riesce ancora adesso, ma a volte vorrei che prendesse più sul serio le cose.
Mi viene in mente una canzone di Elio e le storie tese "Cara ti amo".
Solo un grande spavento, soprattutto da parte mia in quanto alcuni anni fa aveva avuto un infarto.
Mio marito da un annetto chatta con una ragazza che ha conosciuto in un gruppo FB, chattano abbastanza regolarmente, ho già avuto modo di parlare di lei qui.
Sono tutt'ora convinta che fra loro non ci sia assolutamente niente.
Ora scritte cosi le due cose sembrano abbastanza strampalate e non connesse fra loro, ma quando sono andata all'ospedale il giorno dell'operazione Mr. Owens mi ha detto che lei gli aveva mandato un messaggio per chiedere come mai non stava facendo un certo gioco in FB, lui le ha risposto il motivo e lei ha detto "me lo sentivo" (sono circondata da sensitive).
Venerdì ennesima discussione a causa di qualcosa che lei ha messo in bacheca.
Diverse volte lui le ha detto di non scrivere niente sulla bacheca (ho visto che glielo scriveva), ma lei fa sempre di testa sua.
Gli ho detto :
"Ma vale la pena litigare ogni volta per lei?"
"No, ma sei tu che ti arrabbi per quello che fa, io quello che ha messo non l'avevo visto, e poi non mi sembrava importante"
"Ma perché ti piace così tanto chattare-chiacchierare con lei?"
"Perché lei é molto dolce e mi tratta con gentilezza, tu invece mi dai sempre addosso"
Sull'ultima affermazione devo ammettere che ha ragione, mi accorgo che spesso sono "sbrigativa", però certo che é più facile essere gentile con gli amici, mica entri in chatt per litigare con qualcuno.
Facile anche essere gentile e disponibile per una ragazza (donna ha quasi la mia età), che non ha figli, non ha un lavoro e passa 9 ore al giorno in FB.
Meno facile se ogni giorno devi far quadrare un bilancio famigliare a causa di problemi avvenuti 10 fa che stai ancora cercando di smaltire.
Da parte mia ho provato a essere più morbida nei suoi confronti, non nel senso che può fare quello che vuole, ma magari cercando di non attaccarlo.
Sto usando questa tattica da venerdì sera, fino ad oggi ha dato ottimi frutti, mi auguro che possa continuare così.
Però che strana la vita, quando ci siamo messi assieme, gli piacevano il mio piglio deciso, la mia grinta e la mia voglia di fare.
A me di lui piaceva soprattutto la sua ironia e la capacità di farmi ridere, cosa che gli riesce ancora adesso, ma a volte vorrei che prendesse più sul serio le cose.
Mi viene in mente una canzone di Elio e le storie tese "Cara ti amo".
martedì 17 maggio 2011
Spicchi di vita
La sensitiva
Sono seduta sulla panchina ad aspettare il bus, vicino a me c'é seduto un ragazzo con una bimba, dall'aspetto direi che sono stranieri.
Fra di noi si siede una signora anziana e comincia a parlare con la bimba:
"come ti chiami?, lui é il tu papà?, E' bravo?, La tua mamma non c'é?....."
la bambina risponde facendo segno con la testa alla raffica di domande.
La signora non ha capito bene il nome e il papà glielo dice diverse volte.
"Oh le avete dato un nome esotico" (no no, penso proprio che sono esotici)
"ah vuol dire fiore in italiano ? Ma da dove venite?" Il padre risponde
"ah ma siete ebrei?"
"no signora"
"ma su a me può dirlo, sono ebrea anch'io"
"no signora, non siamo ebrei"
"coraggio, non abbia paura, qui in Svizzera possiamo dirlo"
"signora non é che non te lo voglio dire, ma siamo cattolici"
"fa niente se non vuoi ammetterlo, tanto lo so che siete ebrei, noi ci riconosciamo fra di noi"
ecco, non so da che cosa "ci si riconosca fra di noi" , esteriormente il ragazzo non presentava segni particolari, ma non ho avuto la possibilità di guardalo a lungo, appena é arrivato il mio bus ci si é fiondato su, anche se sospetto che non era quello che doveva prendere, perché é sceso alla fermata successiva, circa duecento metri più avanti...
La Furba
Un giorno a settimana sto seguendo una formazione professionale, che si concluderà a breve.
Nel gruppo siamo una quindicina, compresa una signora sui 45 anni, molto bella, ma logorroica come pochi.
Fin dai primi giorni ci siamo accorti che ha sempre qualcosa da dire su tutto e tutti, se il professore fa un esempio lei ha un amico che ha fatto la stessa cosa, se uno dei colleghi-compagni racconta un episodio, la stessa cosa é successa ad un parente, ma chiaramente in modo molto accentuato, con parecchi particolari in più.
Durante le lezioni interrompe sempre per aggiungere particolari, o per puntualizzare qualche concetto.
In queste settimane finali ognuno doveva fare una minitesi di 20 pagine con un argomento che riguardava il turismo.
Il professore ha più volte specificato che non dovevamo superare le 20 pagine più gli eventuali allegati, diverse volte si é rivolto a lei dicendo "ha capito?".
Ogni lezione, 4 di noi devono presentare la minitesi, ieri era il suo giorno.
E' arrivata in classe con un borsone che ha appoggiato a terra dicendo
" poi ve li passo, ma non adesso se no non state attenti."
Estra dalla borsa un fascicolo, a occhio e croce direi che le pagine sono cinquanta, il professore dice :
" Avevo detto 20 pagine"
"Non si preoccupi le pagine di testo sono 20 esatte, ho dovuto tagliare un po' qua e la perché avevo aprofondito bene il tema, le altre pagine sono di allegati"
Comincia la presentazione aiutata da un pc che proietta sullo schermo gli allegati, e parla, parla, parla per un paio di ore.
Il professore le chiede diverse volte se é sicura che sono solo 20 pagine e lei annuisce, l'argomento é interessante, ma non si finisce più, da sola occupa il tempo previsto per due relazioni.
Alla fine del monologo ci distribuisce una copia della sua presentazione, molto ben fatta e fascicolata.
Le pagine erano effettivamente 20, ma scritte in carattere Arial Narrow 8 !!! ma erano 20.
Sono seduta sulla panchina ad aspettare il bus, vicino a me c'é seduto un ragazzo con una bimba, dall'aspetto direi che sono stranieri.
Fra di noi si siede una signora anziana e comincia a parlare con la bimba:
"come ti chiami?, lui é il tu papà?, E' bravo?, La tua mamma non c'é?....."
la bambina risponde facendo segno con la testa alla raffica di domande.
La signora non ha capito bene il nome e il papà glielo dice diverse volte.
"Oh le avete dato un nome esotico" (no no, penso proprio che sono esotici)
"ah vuol dire fiore in italiano ? Ma da dove venite?" Il padre risponde
"ah ma siete ebrei?"
"no signora"
"ma su a me può dirlo, sono ebrea anch'io"
"no signora, non siamo ebrei"
"coraggio, non abbia paura, qui in Svizzera possiamo dirlo"
"signora non é che non te lo voglio dire, ma siamo cattolici"
"fa niente se non vuoi ammetterlo, tanto lo so che siete ebrei, noi ci riconosciamo fra di noi"
ecco, non so da che cosa "ci si riconosca fra di noi" , esteriormente il ragazzo non presentava segni particolari, ma non ho avuto la possibilità di guardalo a lungo, appena é arrivato il mio bus ci si é fiondato su, anche se sospetto che non era quello che doveva prendere, perché é sceso alla fermata successiva, circa duecento metri più avanti...
La Furba
Un giorno a settimana sto seguendo una formazione professionale, che si concluderà a breve.
Nel gruppo siamo una quindicina, compresa una signora sui 45 anni, molto bella, ma logorroica come pochi.
Fin dai primi giorni ci siamo accorti che ha sempre qualcosa da dire su tutto e tutti, se il professore fa un esempio lei ha un amico che ha fatto la stessa cosa, se uno dei colleghi-compagni racconta un episodio, la stessa cosa é successa ad un parente, ma chiaramente in modo molto accentuato, con parecchi particolari in più.
Durante le lezioni interrompe sempre per aggiungere particolari, o per puntualizzare qualche concetto.
In queste settimane finali ognuno doveva fare una minitesi di 20 pagine con un argomento che riguardava il turismo.
Il professore ha più volte specificato che non dovevamo superare le 20 pagine più gli eventuali allegati, diverse volte si é rivolto a lei dicendo "ha capito?".
Ogni lezione, 4 di noi devono presentare la minitesi, ieri era il suo giorno.
E' arrivata in classe con un borsone che ha appoggiato a terra dicendo
" poi ve li passo, ma non adesso se no non state attenti."
Estra dalla borsa un fascicolo, a occhio e croce direi che le pagine sono cinquanta, il professore dice :
" Avevo detto 20 pagine"
"Non si preoccupi le pagine di testo sono 20 esatte, ho dovuto tagliare un po' qua e la perché avevo aprofondito bene il tema, le altre pagine sono di allegati"
Comincia la presentazione aiutata da un pc che proietta sullo schermo gli allegati, e parla, parla, parla per un paio di ore.
Il professore le chiede diverse volte se é sicura che sono solo 20 pagine e lei annuisce, l'argomento é interessante, ma non si finisce più, da sola occupa il tempo previsto per due relazioni.
Alla fine del monologo ci distribuisce una copia della sua presentazione, molto ben fatta e fascicolata.
Le pagine erano effettivamente 20, ma scritte in carattere Arial Narrow 8 !!! ma erano 20.
Le pagine erano effettivamente 20, ma scritte in carattere Arial Narrow 8 !!! ma erano 20.
per mostrarvi la differenza.
lunedì 9 maggio 2011
Collaborazione domestica
Stavo lasciando un commento a quest post e mi si é cancellato, poi mentre lasciavo un commento a questo mi sono accorta che avevo scritto così tanto che era meglio farci un post mio
Nel primo si parla di mariti temporeggiatori, mentre nel secondo si racconta che se un uomo fa qualcosa in casa é un santo, se lo fa una donna é dovuto.
Nel seconto post, nei commenti chi più chi meno dice che il marito fa qualcosa, c'é chi dice che il marito fa quasi tutto e chi invece dice che il marito non fa assolutamente niente.
Si da anche la colpa alle suocere che hanno abituato i bimbi a non fare assolutamente niente in casa fino all'età pensionabile, mia suocera, madre di 4 maschi, reputa che tutto quello che ruota in giro alla casa, nella casa e attorno ai figli sia a completo ed esclusivo carico delle donne (PS, non so se l'ho detto ma mia suocera a parte questo é una persona fantastica).
Uno dei commenti che mi é piaciuto di più é uno che dice:
"SEI UNA CRETINA CHE GLIEL'HA PERMESSO IN TUTTI QUESTI ANNI! Bastava fargli presente la prima volta che non eri la sua cameriera, è inutile lamentarsene dopo millemila anni di vizi!"
Mi sono riconosciuta in pieno con questa frase, é inutile cercare scappatoie, dare la colpa ai mariti o alle suocere o alla società.
Sapete chi é il colpevole di tutta questa situazione? Noi !!!
Vi spiego come sono arrivata alla nostra situazione attuale.
Stiamo assieme da 22 anni, lui ha sempre lavorato con orari irregolari e sballati.
I primi anni, curavo il nostro nido per amore, non era difficile, eravamo in due in un monolocale...
Una quindicina di anni fa, con l'arrivo della prima figlia ho ridotto il mio orario di lavoro al 50% per stare con lei, quindi ho continuato io ad occuparmi di tutto, anche con l'arrivo della seconda.
Ora la mia mole di lavoro sia in casa che fuori é notevolmente aumentata, compresi colloqui con insegnanti, riunioni, incontri ...
Sono in ballo dalle 06.00 del mattino alle 21.30, ora in cui crollo sul divano, senza nemmeno la voglia ne di leggere ne di ricamare, ma solo di "larvare", togliendo le due ore che passo sui mezzi pubblici, e che uso per leggere, sono esattamente 13.5 ore di impegno al giorno... esattamente 5 più delle sue !!! in pratica faccio un lavoro + mezzo e la casa fa costantemente schifo!
Ma sapete perché questo argomento in particolare mi provoca l'orticaria? non per il fatto che lui in casa non faccia assolutamente niente, ma per il fatto che la cosa che mi da più fastidio in assoluto siano le sue critiche i suoi musi lunghi, il suo sbuffare se le cose lavate e stirate sono ancora in lavanderia e non nell'armadio, il suo continuo lamentarsi del casino, ma poi si alza da tavola senza sbarazzare, e la lista non é certo finita qui !
E lui ? sulla soglia dei 50 vive come (meglio) di un adolescente, trova la colazione pronta e i vestiti puliti, lavora (non sempre) le sue 6 ore al mattino, pomeriggio a pesca con amici o al pc, 3 ore di lavoro verso la fine del pomeriggio, torna alle 20.00, cena, e poi o va a fare un giro reale o virtuale.
A onor del vero devo dire che a volte mi chiede se voglio andare anch'io, a fare un giro reale, ma onestamente alle nove di sera, l'unico giro che voglio fare é dal divano al letto, piazzandoci un po' di tele o un libro e la tisana!
Passo uno dei miei giorni di libero a lavare-stirare-pulire-ecc., mentre lui nel suo giorno di libero si riposa perché ha lavorato tutta la settimana, e almeno un giorno per fare quello che gli pare ! (N.d.A. i giorni di riposo che si fa sono due, ma magari seguire le partite, le moto, la F1, é un lavoro)
Se devo dire tutta la verità, un giorno a settimana é sacro anche per me, il riposo ci vuole, così mi limito a preparare i due pasti, aiutata dalle ragazze per sbarazzare e lavare.
Il problema é che anche le mie figlie sono fuori parecchie ore, una torna alle 17.00 e l'altra alle 18.00 e hanno ancora da studiare, aiutano ma poco, fanno il minimo che DEVONO fare, sbuffando fanno qualcosina in più, ma mi fanno giustamente notare che lui non fa assolutamente nulla !!!
Quando certe volte sono al limite, captano, o forse lo intuiscono dalle mie grida, le due sensitive, e si danno da fare, ma perché bisogna arrivare a questo?
Sto pensado di fare dei piani di lavoro con i turni di chi fa cosa e dei cartelloni strategici :
Mia suocera mi dice : "Cosa vuoi fare Chicca, sono uomini"
Le mie amiche : "Se fossi in te non farei più niente" "parlagli" "sciopera" "fagli capire che non sei la sua cameriera", e via di questo passo
La tentazione é grande, ma già così il caos regna sovrano, per quanto riuscirei a tenere duro? e poi se non capisse (e sono sicura che non capirebbe) chi dovrebbe accollarsi tutte le incombenze, arretrati inclusi?
Perché il vero problema, non é che lui le cose non le sa fare, prima di venire a vivere con me ha abitato solo una decina di anni, e in casa sapeva fare tutto, non bene, ma lo faceva.
In effetti quando ci sono le cene a casa di amici, lui é sempre disposto a dare una mano in cucina, alla griglia.
Mentre quando gli stessi amici devono fare legna-pitturare-trasolocare-pulire prima e dopo il trasloco-ecc, lui é sempre in prima linea, magari passandoci giornate intere!
A questo punto sicura che non riesco più a cambiare il suo carattere vi lancio un sondaggio :
Cosa posso fare ?
Scusate il lunghissimo sfogo, ma l'argomento mi prende parecchio.
Nel primo si parla di mariti temporeggiatori, mentre nel secondo si racconta che se un uomo fa qualcosa in casa é un santo, se lo fa una donna é dovuto.
Nel seconto post, nei commenti chi più chi meno dice che il marito fa qualcosa, c'é chi dice che il marito fa quasi tutto e chi invece dice che il marito non fa assolutamente niente.
Si da anche la colpa alle suocere che hanno abituato i bimbi a non fare assolutamente niente in casa fino all'età pensionabile, mia suocera, madre di 4 maschi, reputa che tutto quello che ruota in giro alla casa, nella casa e attorno ai figli sia a completo ed esclusivo carico delle donne (PS, non so se l'ho detto ma mia suocera a parte questo é una persona fantastica).
Uno dei commenti che mi é piaciuto di più é uno che dice:
"SEI UNA CRETINA CHE GLIEL'HA PERMESSO IN TUTTI QUESTI ANNI! Bastava fargli presente la prima volta che non eri la sua cameriera, è inutile lamentarsene dopo millemila anni di vizi!"
Mi sono riconosciuta in pieno con questa frase, é inutile cercare scappatoie, dare la colpa ai mariti o alle suocere o alla società.
Sapete chi é il colpevole di tutta questa situazione? Noi !!!
Vi spiego come sono arrivata alla nostra situazione attuale.
Stiamo assieme da 22 anni, lui ha sempre lavorato con orari irregolari e sballati.
I primi anni, curavo il nostro nido per amore, non era difficile, eravamo in due in un monolocale...
Una quindicina di anni fa, con l'arrivo della prima figlia ho ridotto il mio orario di lavoro al 50% per stare con lei, quindi ho continuato io ad occuparmi di tutto, anche con l'arrivo della seconda.
Ora la mia mole di lavoro sia in casa che fuori é notevolmente aumentata, compresi colloqui con insegnanti, riunioni, incontri ...
Sono in ballo dalle 06.00 del mattino alle 21.30, ora in cui crollo sul divano, senza nemmeno la voglia ne di leggere ne di ricamare, ma solo di "larvare", togliendo le due ore che passo sui mezzi pubblici, e che uso per leggere, sono esattamente 13.5 ore di impegno al giorno... esattamente 5 più delle sue !!! in pratica faccio un lavoro + mezzo e la casa fa costantemente schifo!
Ma sapete perché questo argomento in particolare mi provoca l'orticaria? non per il fatto che lui in casa non faccia assolutamente niente, ma per il fatto che la cosa che mi da più fastidio in assoluto siano le sue critiche i suoi musi lunghi, il suo sbuffare se le cose lavate e stirate sono ancora in lavanderia e non nell'armadio, il suo continuo lamentarsi del casino, ma poi si alza da tavola senza sbarazzare, e la lista non é certo finita qui !
E lui ? sulla soglia dei 50 vive come (meglio) di un adolescente, trova la colazione pronta e i vestiti puliti, lavora (non sempre) le sue 6 ore al mattino, pomeriggio a pesca con amici o al pc, 3 ore di lavoro verso la fine del pomeriggio, torna alle 20.00, cena, e poi o va a fare un giro reale o virtuale.
A onor del vero devo dire che a volte mi chiede se voglio andare anch'io, a fare un giro reale, ma onestamente alle nove di sera, l'unico giro che voglio fare é dal divano al letto, piazzandoci un po' di tele o un libro e la tisana!
Passo uno dei miei giorni di libero a lavare-stirare-pulire-ecc., mentre lui nel suo giorno di libero si riposa perché ha lavorato tutta la settimana, e almeno un giorno per fare quello che gli pare ! (N.d.A. i giorni di riposo che si fa sono due, ma magari seguire le partite, le moto, la F1, é un lavoro)
Se devo dire tutta la verità, un giorno a settimana é sacro anche per me, il riposo ci vuole, così mi limito a preparare i due pasti, aiutata dalle ragazze per sbarazzare e lavare.
Il problema é che anche le mie figlie sono fuori parecchie ore, una torna alle 17.00 e l'altra alle 18.00 e hanno ancora da studiare, aiutano ma poco, fanno il minimo che DEVONO fare, sbuffando fanno qualcosina in più, ma mi fanno giustamente notare che lui non fa assolutamente nulla !!!
Quando certe volte sono al limite, captano, o forse lo intuiscono dalle mie grida, le due sensitive, e si danno da fare, ma perché bisogna arrivare a questo?
Sto pensado di fare dei piani di lavoro con i turni di chi fa cosa e dei cartelloni strategici :
- porta i tuoi vestiti nella cesta, da soli non ce la fanno
- se piove tiralo pure su il bucato in giardino, il risciacquo extra non mi interessa
- il sacco dei rifiuti pieno dobbiamo metterlo nel cassonetto, quegli scansafatiche del camion dei rifiuti non vogliono più ritirarlo dalla nostra cucina
- se ci sono 12 tazze del caffé sparse per la casa, abbiamo finito quelle pulite
- se finisci l'ultimo rotolo di carta igienica, il prossimo cosa usa?
- se nessuno fa la spesa, nessuno mangia
- se vedi gli animali di casa agonizzanti forse hanno fame (esclusi i gatti che faranno self service)
- se hai fame e non sono ancora rientrata dal lavoro, al posto di aprire dei biscotti cucina
- Visto che abbiamo deciso (io principalmente) di fare il riciclaggio per non disperdere le cose nel'ambiente, non vuol dire che le dobbiamo per forza tenere tutte in lavanderia
Mia suocera mi dice : "Cosa vuoi fare Chicca, sono uomini"
Le mie amiche : "Se fossi in te non farei più niente" "parlagli" "sciopera" "fagli capire che non sei la sua cameriera", e via di questo passo
La tentazione é grande, ma già così il caos regna sovrano, per quanto riuscirei a tenere duro? e poi se non capisse (e sono sicura che non capirebbe) chi dovrebbe accollarsi tutte le incombenze, arretrati inclusi?
Perché il vero problema, non é che lui le cose non le sa fare, prima di venire a vivere con me ha abitato solo una decina di anni, e in casa sapeva fare tutto, non bene, ma lo faceva.
In effetti quando ci sono le cene a casa di amici, lui é sempre disposto a dare una mano in cucina, alla griglia.
Mentre quando gli stessi amici devono fare legna-pitturare-trasolocare-pulire prima e dopo il trasloco-ecc, lui é sempre in prima linea, magari passandoci giornate intere!
A questo punto sicura che non riesco più a cambiare il suo carattere vi lancio un sondaggio :
Cosa posso fare ?
- visto che non riesco a cambiare la sua indole cambio marito
- continuo così e non rompo le scatole alle blog-amiche
- sciopero fino a quando la casa sarà sommersa dal pattume e dovrò chiamare Kim e Aggie del programma "How clean is your House?".
Scusate il lunghissimo sfogo, ma l'argomento mi prende parecchio.
martedì 3 maggio 2011
La vita é bella perché ...
Mi piace sempre quello che scrive PiccolaLory, in specialmodo questo post.
Parla di un diario di famiglia a cui raccontare giornalmente tre motivi per cui la nostra vita é bella.
Scrivere questi motivi ci può far capire che la felicità sta nelle piccole cose, rileggerle può farci sorridere e perché no, anche darci una spinta nelle giornate un po' così.
Come avrete di sicuro già notato, non sono molto regolare nella pubblicazione dei post, ne ho una marea nelle bozze che stanno aspettando di essere pubblicati, dopo una correzione o un miglioramento.
Per questo motivo quindi desidero inaugurare questa nuova rubrica "La vita é bella perché..." così, quando mi va, ogni tanto e parto con :
La vita é bella perché ...
1. Ho riguardato il film "La vita é bella", ma questa volta con le mie figlie, mi é piaciuto ancora di più vederlo con i loro occhi, mi ha fatto capire come Roberto Benigni abbia parlato di un tema così terribile senza far vedere scene crude, ma velatamente, di come sia riuscito a farci percepire tutto l'orrore senza per forza farcelo vedere.
2. Abbiamo passato 10 giorni di vacanza veramente soft, facendo le turiste nella nostra regione, cosa che non guasta mai, anche se a dire il vero io ho lavorato tutte le mattine in albergo, turistavo e poi facevo i compiti a casa di quello che non ero riuscita a fare...
3. La pianta di ciliege del nostro giardino é strapiena di frutti, e se la meteo mantiene le promesse di sole per tutto il resto della settimana, ben presto potremo farcene una scorpacciata.
4. Abbiamo guardato il "concerto" di Morandi-Vecchioni, per una volta vicini vicini sul divano e non io con la tele in camera e lui in salotto con la wii, anche se devo scusarmi ma mi sono addormentata prima della fine.
5. Abbiamo fatto un giro in montagna, noi due soli, a caccia di fragoline selvatiche che lui aveva visto acerbe una settimana fa, ne abbiamo trovate tre, che gentilmente mi ha ceduto, sapevano di cetriolo, ma vuoi mettere il gesto? (dite che si é vendicato del punto 4?)
6. Al ritorno del giro del punto 5, in serata ho visto una mare di animali, una volpe, un tasso e due cerve
In teoria le cose che proponeva di scrivere erano tre, ma ho l'alibi che erano tre al giorno, quindi 27 a settimana, ne posso inserire delle altre, eh eh eh .
E voi quali sono le cose che vi fanno stare bene ?
Parla di un diario di famiglia a cui raccontare giornalmente tre motivi per cui la nostra vita é bella.
Scrivere questi motivi ci può far capire che la felicità sta nelle piccole cose, rileggerle può farci sorridere e perché no, anche darci una spinta nelle giornate un po' così.
Come avrete di sicuro già notato, non sono molto regolare nella pubblicazione dei post, ne ho una marea nelle bozze che stanno aspettando di essere pubblicati, dopo una correzione o un miglioramento.
Per questo motivo quindi desidero inaugurare questa nuova rubrica "La vita é bella perché..." così, quando mi va, ogni tanto e parto con :
La vita é bella perché ...
1. Ho riguardato il film "La vita é bella", ma questa volta con le mie figlie, mi é piaciuto ancora di più vederlo con i loro occhi, mi ha fatto capire come Roberto Benigni abbia parlato di un tema così terribile senza far vedere scene crude, ma velatamente, di come sia riuscito a farci percepire tutto l'orrore senza per forza farcelo vedere.
2. Abbiamo passato 10 giorni di vacanza veramente soft, facendo le turiste nella nostra regione, cosa che non guasta mai, anche se a dire il vero io ho lavorato tutte le mattine in albergo, turistavo e poi facevo i compiti a casa di quello che non ero riuscita a fare...
3. La pianta di ciliege del nostro giardino é strapiena di frutti, e se la meteo mantiene le promesse di sole per tutto il resto della settimana, ben presto potremo farcene una scorpacciata.
4. Abbiamo guardato il "concerto" di Morandi-Vecchioni, per una volta vicini vicini sul divano e non io con la tele in camera e lui in salotto con la wii, anche se devo scusarmi ma mi sono addormentata prima della fine.
5. Abbiamo fatto un giro in montagna, noi due soli, a caccia di fragoline selvatiche che lui aveva visto acerbe una settimana fa, ne abbiamo trovate tre, che gentilmente mi ha ceduto, sapevano di cetriolo, ma vuoi mettere il gesto? (dite che si é vendicato del punto 4?)
6. Al ritorno del giro del punto 5, in serata ho visto una mare di animali, una volpe, un tasso e due cerve
In teoria le cose che proponeva di scrivere erano tre, ma ho l'alibi che erano tre al giorno, quindi 27 a settimana, ne posso inserire delle altre, eh eh eh .
E voi quali sono le cose che vi fanno stare bene ?
venerdì 29 aprile 2011
Qual'é l'istruzione migliore?
Ho cominciato a leggere questo nuovo blog, partendo da un post sul suo primo blog che parlava di homeschooling, argomento che mi interessa molto.
Spesso mentre giro per blog trovo post che parlano di scelte, di scuole, di metodi.
Premetto che amo molto il mio lavoro, per il quale ho studiato molto, e che non mi ritengo all'altezza di offrire un homescholing a tempo pieno, ne piacerebbe alle mie figlie, com'é emerso da diverse conversazioni in merito.
Pratichiamo da una quindicina di anni un homeschooling part time inconsapevole, e da circa due anni lo pratichiamo con più serietà, aiutate da diversi blog, ricchi di spunti e nozioni (in primis Buntblume e Mens Sana).
Ne ho già accennato qui e qui, verso la fine del post.
Per me l'homeschooling part time vuole dire:
Per forza di cose abbiamo scelto la scuola pubblica, venendo a contatto con due insegnanti molto bravi con la nostra prima figlia, mentre con la seconda abbiamo avuto moltissimi problemi per ben quattro anni su cinque.
Prima di scegliere la scuola pubblica avevamo vagliato le varie oppurtunità presenti nella nostra zona, ed eravamo andati a diversi incontri.
Una era una scuola molto improntata sulla religiosità, un'altra era molto elittaria (o proibitiva?) anche con due stipendi, un'altra era troppo lontanta.
Siamo arrivati alla scuola Steiner, a tre minuti a piedi da casa nostra.
Avevamo letto qualcosa, ci piacevano le idee, la retta era adeguata al reddito, un bel programma di musica e non l'uso esclusivo del flauto, aveva una mensa, da noi non tutte le scuole ce l'hanno, unico punto negativo di primo acchito era la lunga lista d'attesa.
La docente che ha condotto l'incontro non mi é piaciuta a pelle, raccontava del mondo fatato della loro scuola (situata in un posto fantastico, con bosco, parco giochi, stagno, laboratori), ma quando noi genitori facevamo delle domande, diverse volte ha risposto stizzita quando secondo lei non avevamo una visione steineriana.
a parte che avevo fatto solo un paio di domande, e penso che lei era li per quello, mi sembrava che essere in prima liceo a 18 anni, quando tutti i tuoi compagni che hanno seguito un percorso di scuola pubblica ne hanno 16 non voglia dire poter essere se stessi, ma magari un "pesce fuori dall'acqua".
Abbiamo scelto la scuola pubblica non solo in base a questo incontro, anche se mi trovo più a mio agio con i metodi Montessori che con quelli di R. Steiner, parecchie volte mi é dispiaciuto di non poter offrire alla nostra seconda figlia un'altra alternativa, soprattutto alla maestra di quinta elementare, che meriterebbe un post tutto suo, per adesso le do un premio "la peggior maestra in assoluto che io abbia mai incontrato nei miei quarant'anni di vita".
Ma adesso G. frequenta la scuola media pubblica, senza essere la migliore ne la peggiore, ma la frequenta con voglia, con gioia e con sete di conoscenza, e penso che questo sia molto importante.
Principalmente concordo con Claudia della casa nella prateria con quanto afferma in questo post che cita :
... il vero “segreto” sta nel fatto che i bambini che frequentano questo tipo di scuola hanno genitori particolarmente attenti. Questa è la chiave per un’educazione “di successo” (dove per successo intendo essenzialmente la realizzazione di se stessi)
In conclusione, abbiamo fra le mani un bene prezioso da poter dispensare ai nostri figli, la voglia di sapere e di conoscere, che permetterà di arricchire la loro vita di una miriade di informazioni che li appassioneranno a loro volta a voler sapere sempre di più.
Spesso mentre giro per blog trovo post che parlano di scelte, di scuole, di metodi.
Premetto che amo molto il mio lavoro, per il quale ho studiato molto, e che non mi ritengo all'altezza di offrire un homescholing a tempo pieno, ne piacerebbe alle mie figlie, com'é emerso da diverse conversazioni in merito.
Pratichiamo da una quindicina di anni un homeschooling part time inconsapevole, e da circa due anni lo pratichiamo con più serietà, aiutate da diversi blog, ricchi di spunti e nozioni (in primis Buntblume e Mens Sana).
Ne ho già accennato qui e qui, verso la fine del post.
Per me l'homeschooling part time vuole dire:
- ampliare l'offerta che loro ricevono a scuola,
- cercare trucchetti divertenti per superare le difficoltà che incontrano facendo i compiti o studiando per le verifiche
- visitare paesi e città in modo attivo
- giocare a Scarabeo (magari nelle lingue che stanno studiano) o ad altri giochi si società
- assecondare i loro interessi
- rispondere alle loro domande in modo esauriente, e se non sappiamo rispondere, informiamoci, anche a noi non fa male approfondire
- fare lavori manuali con loro, possono essere lavoretti creativi, ma anche ricette (con le quali si usano le misure di peso e capacità ;-) )
Per forza di cose abbiamo scelto la scuola pubblica, venendo a contatto con due insegnanti molto bravi con la nostra prima figlia, mentre con la seconda abbiamo avuto moltissimi problemi per ben quattro anni su cinque.
Prima di scegliere la scuola pubblica avevamo vagliato le varie oppurtunità presenti nella nostra zona, ed eravamo andati a diversi incontri.
Una era una scuola molto improntata sulla religiosità, un'altra era molto elittaria (o proibitiva?) anche con due stipendi, un'altra era troppo lontanta.
Siamo arrivati alla scuola Steiner, a tre minuti a piedi da casa nostra.
Avevamo letto qualcosa, ci piacevano le idee, la retta era adeguata al reddito, un bel programma di musica e non l'uso esclusivo del flauto, aveva una mensa, da noi non tutte le scuole ce l'hanno, unico punto negativo di primo acchito era la lunga lista d'attesa.
La docente che ha condotto l'incontro non mi é piaciuta a pelle, raccontava del mondo fatato della loro scuola (situata in un posto fantastico, con bosco, parco giochi, stagno, laboratori), ma quando noi genitori facevamo delle domande, diverse volte ha risposto stizzita quando secondo lei non avevamo una visione steineriana.
"Mi sembra che la retta é un po'cara" diceva una mamma con tre bimbi
"Bisogna vedere se lei é disposta a investire nel benessere dei suoi figli" rispondeva"Per recarmi al lavoro prendo lo stesso bus che prendono i ragazzi della vostra scuola, e trovo che sono molto chiassosi, maleducati e spesso sono vestiti approssimativamente" sostiene un'altra
"La nostra scuola punta molto sulla possibilità di ogni individuo di esprimere la sua persona, non siamo una scuola militare con soldatini e divise""Mia figlia é nata ad agosto, quindi all'inizio dell'anno scolastico ha sei anni, perché deve aspettare l'anno prossimo, visto che sa già leggere e scrivere da più di un anno?" chiedevo io, dopo che aveva spiegato che i bambini nati entro maggio sarebbero stai ammessi in prima e gli altri no
"Perché la filosofia steineriana non sottostà alle forzature che i genitori di oggi impongo ai loro figli" (giuro che non ho volontariamente insegnato a mia figlia a leggere e a scrivere a quattro anni e mezzo, in quanto io sapevo già leggere in prima elementare ed é stato un anno noiosissimo)"E' vero che la scuola non é riconosciuta qui da noi come la scuola pubblica?" chiedeva un papà
"Al di la del fatto che la nostra scuola é l'esatto contrario della scuola pubblica, i nostri alunni hanno la possibilità di fare un anno da uditori e poi di essere ammessi come allievi l'anno seguente""Scusi ma allora mia figlia perderebbe due anni" richiedevo io sprezzante del pericolo
"Lasci che sia io a farle una domanda, ma lei preferisce che sua figlia sia uniformata agli altri o che possa seguire un suo personale percorso formativo?"a parte che avevo fatto solo un paio di domande, e penso che lei era li per quello, mi sembrava che essere in prima liceo a 18 anni, quando tutti i tuoi compagni che hanno seguito un percorso di scuola pubblica ne hanno 16 non voglia dire poter essere se stessi, ma magari un "pesce fuori dall'acqua".
Abbiamo scelto la scuola pubblica non solo in base a questo incontro, anche se mi trovo più a mio agio con i metodi Montessori che con quelli di R. Steiner, parecchie volte mi é dispiaciuto di non poter offrire alla nostra seconda figlia un'altra alternativa, soprattutto alla maestra di quinta elementare, che meriterebbe un post tutto suo, per adesso le do un premio "la peggior maestra in assoluto che io abbia mai incontrato nei miei quarant'anni di vita".
Ma adesso G. frequenta la scuola media pubblica, senza essere la migliore ne la peggiore, ma la frequenta con voglia, con gioia e con sete di conoscenza, e penso che questo sia molto importante.
Principalmente concordo con Claudia della casa nella prateria con quanto afferma in questo post che cita :
... il vero “segreto” sta nel fatto che i bambini che frequentano questo tipo di scuola hanno genitori particolarmente attenti. Questa è la chiave per un’educazione “di successo” (dove per successo intendo essenzialmente la realizzazione di se stessi)
In conclusione, abbiamo fra le mani un bene prezioso da poter dispensare ai nostri figli, la voglia di sapere e di conoscere, che permetterà di arricchire la loro vita di una miriade di informazioni che li appassioneranno a loro volta a voler sapere sempre di più.
martedì 19 aprile 2011
Adolescenza
Durante quest'anno scolastico abbiamo ricevuto dal gruppo genitori della scuola media, frequentata ora sola dalla mia seconda figlia, un invito a partecipare ad un ciclo di serate.
Il tema era : " Sopravvivere ad un adolescente"
Li per li il titolo scelto mi ha fatto sorridere, ma vi assicuro che a volte mi viene in mente e sorrido meno...
Se non ricordo male, avevo detto in uno dei primi post che volevo parlare delle gioie e dei dolori del vivere con due adolescenti, ma mi accorgo che fin qui non ne ho parlato, vorrei cominciare ora.
Mia figlia grande si é sempre dimostrata molto giudiziosa, ubbidiente, non ha mai dato grandi problemi nemmeno da piccola, fin dai primissimi giorni ha dormito la notte, capricci quasi niente.
Se una cosa non poteva farla, non la faceva.
In tanti mi dicevano "vedrai che prima o poi cambia". Adesso ha sedici anni e non é ancora cambiata, fortunatamente.
Certo si fa fatica a farsi dare una mano in casa, lo fa ma sbuffa, a volte da risposte con toni da scaricatore di porto, fa a botte con la sorella (ma guai a chi gliela tocca), mette a dura prova la mia (poca) pazienza.
Abbastanza introversa, pensa sempre di doversi fare carico di tutti i problemi degli altri, deve sempre dare il meglio di lei, ma non lo ritiene mai abbastanza.
Ha acquisito sicurezza passando alla scuola superiore, studia poco ma riesce abbastanza.
E' molto diversa da me, a volte ci facciamo delle litigate gigantesche, vorrei che credesse di più in lei perché le capacità le ha, ma mi piace immensamente la sua concretezza, la sua serietà, il suo non fare stupidate e il suo rigore morale.
Mi piace il suo innato bisogno di coccole ancora adesso.
Disegna benissimo, scrive cose che mi toccano il cuore e fa dei massaggini strepitosi !
Ad un corso che abbiamo fatto assieme doveva presentarmi e ha detto :
"La mia mamma riesce a farmi sembrare tutto facile, io vedo problemi ovunque, ma lei mi fa vedere le soluzioni."
Dopo questa prima figlia così assennata, ne abbiamo avuta un'altra... e qui ho capito che il merito di una prima figlia così ben educata non era nostro !
La nostra piccola mi assomiglia come una goccia d'acqua, guardandola rivedo me e una delle mie sorelle da piccole, ha un carettere molto forte e deciso, fin dall'inizio ha deciso lei arrivando con 8 giorni di ritardo (sua sorella il giorno previsto alle 07.30 del mattino).
Ora ho capito che da lei posso ottenere tutto quello che voglio lasciandola libera di scegliere, ed essendo molto simile a me di solito fa le scelte che avrei fatto io.
In casa fa moltissime cose (i letti, lava, stende, stira, prepara, sbarazza, cucina, ecc.) ma guai a chiederle di farle, no no, le fa, ma decide lei.
In questi giorni dovevamo scegliere per le materie della terza media, per i livelli e le materie opzionali.
Scegliere di fare le materie opzionali aggiunge due ore a settimana al suo programma scolastico.
Qui in Ticino, gli orari delle scuole medie sono i seguenti:
tutte le mattine dalle 08.00 alle 11.30
tre pomeriggi dalle 13.30 alle 16.10
un pomeriggio dalle 13.30 alle 17.05
e un pomeriggio libero, sabato e domenica liberi.
Mi sarebbe piaciuto che continuasse con il francese, ma non ho detto niente, le ho detto che io non potevo scegliere in quanto era lei che doveva seguire le lezioni.
Le ho firmato il foglio in bianco, alla sera mi dice : "sai ho tenuto il francese, perché penso che mi serva e poi mi piace". Mamma 1 - figlia piccola pure !
Penso che fra di noi la cosa che meno abbiamo in comune sono gli orari del sonno, io sono moooooolto mattiniera, lei é moooooolto non mattiniera.
Esco ogni giorno con lei ancora sotto al piumone che mi dice " vai tra! mi sto alzando", ed é effettivamente così, ma alla sera, io crollo stanca morta, mentre lei sdraiata vicino a me mi sta ancora raccontando qualcosa che le é successa durante la gioranta.
Al contrario della sorella detesta ogni tipo di smancerie, almeno le nostre, visto che a tre anni e mezzo ha placcato il suo amico per la pelle per baciarlo.
Nonostante questo lui é sempre il suo amico per la pelle!Mi rendo conto che fin qui non abbiamo avuto grossi problemi e posso proprio ringraziare per questo, mi auguro di poter continuare così.
martedì 5 aprile 2011
Le ragazze e i cani
Ci eravamo trasferiti per lavoro nella zona di Zurigo, eravamo alla disperata ricerca di una casa, i tempi erano molto stretti e ne avevamo viste parecchie che non facevano al caso nostro, per vari motivi.
Ne avevamo viste parecchie che invece ci piacevano, ma che avendo un cane grosso come una mucca ci erano state rifiutate, e sto parlando di case in aperta campagna con tanto di giardino.
Un lunedì, armata di una sfilza di indirizzi, mi metto pazientemente al telefono e comincio a fissare appuntamenti per il mercoledì, visto che per il momento mi trovavo a circa 3 ore di distanza, avevamo pensato bene di concentrare le visite in una giornata, lasciando le pargolette alla cura dei nonni.
Siccome io penso che la miglior difesa sia l'attacco, la prima cosa che dico ai proprietari di case é :
"Ho un cane molto grande", nonostante questa premessa, riesco a racimolare mezza dozzina di appuntamenti, fra i quale ci sarà per forza di cose la nostra casa, visto che nel giro di 10 giorni dovremo cominciare i rispettivi nuovi lavori.
Andiamo su, belle case, la missione non é più così impossibile, la mia preferita in assoluto é una vecchia piccola fattoria, parecchie camere e locali, con un bel giardino, un orto, un frutteto, una stalletta nella quale il nostro cagnolone avrebbe potuto dormire indisturbato, un piccolo stagno, prezzo assolutamente alla nostra portata.
A due passi dalla fattoria dei proprietari che avevano mucche, capre, pecore, oche e una marea di altri animali, disponibilissimi a venderci i prodotti che producevano.
Una vera manna per me che sono cresciuta con gli episodi di "Una casa nella prateria" e che sto collezionando tutti i cofanetti della serie.
Ci troviamo d'accordo, loro sono contenti, noi pure, ci promettono che ci manderanno il contratto a stretto giro di posta e ci accompagnano alla macchina.
E qui la sorpresa, nella macchina ci sono i seggiolini delle bimbe, e la signora imbarazzata mi dice :
"Ma avete figli?", e io " si, due bimbe piccole".
Al che lei mi guarda un po' offesa e mi dice :
"Ma non mi aveva detto che c'erano bambini"
Onestamente non mi ricordo, ma se non ne ho accennato, non era per malafede, ma nella casa c'erano 6 camere da letto, pensava che volevo impiantare una comune hippy?
Morale della favola la casa non ce l'hanno data perché al marito i bambini davano fastidio....
mercoledì 23 marzo 2011
Chiacchiere e confidenze
Esco a cena con un gruppo di "ragazze", tutte dagli anta in su, tutte con figli.
Siamo circa dodici, sembriamo una comitiva di adolescenti in libera uscita.
Solo tre di noi lavorano, le altre preferiscono crescere i loro figli, che "pure" noi ce li cresciamo, magari anche facendo i salti mortali per poter far incastrare tutto come le tessere di un puzzle, che poi le mie non so perché ma non si incastrano mai.
Il discorso ruota principalmente attorno ai figli, alle scelte scolastiche che stanno facendo o che hanno fatto, al tempo che non é mai abbastanza, ai mariti.
Verso la fine della serata si chiacchiera a gruppetti, e una ragazza racconta cosa l'ha spinta alla separazione, poi accenna ad un'amica comune, non presente, con quattro figli che finalmente dopo dieci anni di tradimenti ha deciso di lasciarlo.
Lui non é d'accordo, é dirigente di una grossa banca, e vuole dare l'immagine della famiglia perfetta, anche se tutti sanno che lui tradisce la moglie, che le signorine che lo accompagnano nelle trasferte sono le sue amanti.
La minaccia dicendo che le porterà via i figli, che i soldi sono i suoi, che lei senza di lui non é nessuno
Diverse volte negli anni le amiche a turno hanno provato a farle capire che lei merita molto di più, ma penso che quindici anni di matrimoinio con una persona simile l'hanno segnata.
Mi auguro che finalmente abbia capito di dover prendere in mano le redini della situazione.
Torno a casa dopo cena in contemporanea con mio marito che arriva dal lavoro, sono le 23.00 circa, le ragazze dormono già e mentre preparo la tisana sento che accende il pc.
Gli racconto di questa nostra amica. (intanti il pc si sta accendendo).
Si schiera apertamente dalla parte della moglie, grazie anche ad una profonda antipatia nei confronti del marito, mentre mette la pass per facebook.
Vado a prendere le tazze e gli racconto anche dell'altra che si é separata e gli dico :
"Sai, lei non ne poteva più, lui era un bambinone, sempre in giro con gli amici, in casa non dava una mano, passava il suo tempo libero attaccato alla playstation"
"Eh! ce ne sono molti di mariti così! Mica come te che sei fortunata e ti lamenti sempre"
"Perché sono fortunata?"
....
....
....
nessuna risposta
dopo tre minuti buoni di orologio mi dice :
"Scusa hai detto qualcosa? No, perché toccava a me giocare e non ho sentito"
domenica 20 marzo 2011
Amici 4 - Quanti anni hai?
Non so se vi ricordate che un paio di post fa ho detto che avrei dovuto dare una sfoltita al mio gruppo di amici?
Ieri sera ci siamo trovati a casa di un altro amico per cena, soliti amici più uno, anzi una.
Un nostro amico, separato di recente ha portato la persona per la quale ha lasciato moglie e tre figli.
Una ragazza carina, elegante, forse un po' troppo per il tipo di cena, ma penso che abbia voluto fare bella figura.
Fanno tenerezza, si guardano, si baciano, si mandano messaggi con gli occhi.
Fanno anche un po' invidia.
Durante la cena si ride, si scherza, si mangia e si beve, tutto come al solito.
Questa new entry fa domande un po' a tutti, mi spiace non averle portato un blocchetto per gli appunti, non si sa mai, se le dovesse sfuggire qualcosa.
Ad un certo punto mi chiede quanti anni ho, le dico la mia età, una quarantina, di solito mi dicono che li porto bene, e badate bene che non sono persone che mi devono soldi o favori.
Lei abbastanza forte mi dice :
"Cavolo! hai la mia età, sai che te ne davo molti ma molti di più?"
Gasp.....
Devo essere sincera, di solito trovo sempre una battuta ironica o autoironica per ovviare alle maleducazioni, perché come dico sempre alle ragazze :
"piuttosto che dire una cosa cattiva state zitte"
ma sono rimasta senza parole, non sarà che sto veramente invecchiando?
Ieri sera ci siamo trovati a casa di un altro amico per cena, soliti amici più uno, anzi una.
Un nostro amico, separato di recente ha portato la persona per la quale ha lasciato moglie e tre figli.
Una ragazza carina, elegante, forse un po' troppo per il tipo di cena, ma penso che abbia voluto fare bella figura.
Fanno tenerezza, si guardano, si baciano, si mandano messaggi con gli occhi.
Fanno anche un po' invidia.
Durante la cena si ride, si scherza, si mangia e si beve, tutto come al solito.
Questa new entry fa domande un po' a tutti, mi spiace non averle portato un blocchetto per gli appunti, non si sa mai, se le dovesse sfuggire qualcosa.
Ad un certo punto mi chiede quanti anni ho, le dico la mia età, una quarantina, di solito mi dicono che li porto bene, e badate bene che non sono persone che mi devono soldi o favori.
Lei abbastanza forte mi dice :
"Cavolo! hai la mia età, sai che te ne davo molti ma molti di più?"
Gasp.....
Devo essere sincera, di solito trovo sempre una battuta ironica o autoironica per ovviare alle maleducazioni, perché come dico sempre alle ragazze :
"piuttosto che dire una cosa cattiva state zitte"
ma sono rimasta senza parole, non sarà che sto veramente invecchiando?
venerdì 18 marzo 2011
Amici 3 - Darsi una mano
Circa sei anni fa ho cominciato a lavorare una mezza giornata a settimana per un amico che ha una ditta sua.
Mi sarei dovuta occupare della contabilità di questa piccola ditta, all'epoca con 3-4 dipendeti.
Durante le mie giornate normali di lavoro mi occupo della contabilità di un grosso albergo, con circa 80 dipendenti, ero sicura quindi di poter ritagliare una mezza giornata per lavorare con un amico, o per un amico.
Mi ero detta che con questo piccolo extra mi ci sarei pagata le vacanze ogni anno.
Fin dal primo giorno di lavoro in un piccolo ufficio incasinatissimo e non molto pulito mi sono sempre trovata bene con i ragazzi che ci lavoravano e con il proprietario, un gran bel pezzo di ragazzo molto simpatico che usciva da una grossa delusione amorosa.
Fin dall'inizio il proprietario mi ha spiegato che visto che il lavoro cominciava ad ingranare non aveva più tempo per occuparsi di tutto in ufficio, ma che di alcune cose avrebbe voluto continuare ad occuparsene lui.
Il capo era lui, per me andava bene.
Fin da subito mi sono accorta che io mi occupavo delle cose che a lui non piaceva fare, fin qui tutto ok, ma lui voleva occuparsi anche di cose che non riusciva a seguire, che faceva lui ma che a me crevano un surplus di lavoro per rimediare in seguito, c'erano settimane che arrivavo in ufficio e avevo lavoro per 15 minuti (perdevo 1 ora di trasferta ...) altre che arrivavo e non riuscivo ad andarmene prima delle 19.00.
Avevamo quindi stabilito che avrebbe accumulato un po' di cose per me e mi avrebbe telefonato quando aveva bisogno.
Durante l'inverno il loro lavoro diminuisce drasticamente, così quando per un paio di mesi non mi ha chiamato non ci ho fatto troppo caso, era già successo negli scorsi anni, oltretutto qui il mio lavoro aumenta in inverno a causa di preventivi e consuntivi, quindi questa alternanza cadeva a fagiolo.
Una quindicina di giorni fa incontro in città sua mamma e decidiamo di prenderci un aperitivo, spettegoliamo un po' sulla compagna del figlio, sulla moglie dell'altro figlio che deve avere un bimbo, ecc.
Le dico che essendo molto che non vado in ufficio non so le novità.
Lei candidamente mi dice :
"eh adesso che ha quella tipa che lavora in ufficio a tempo pieno non abbiamo più occasione di vederti, ma perché non usciamo tutti per una pizza?"
Lei evidentemente non aveva idea che io non sapevo di questa nuova segretaria e mi ha raccontato diverse cosette.
La compagna del mio "amico" (a questo punto metto tra virgolette per non scrivere ex amico) dopo aver avuto un figlio, aveva brigato per potersi occupare lei del lavoro, lui a me aveva sempre detto che voleva tenere le cose ben separate visto che fra di loro le cose erano e sono critiche, ma evidentemente aveva accettato, lei ben presto si era resa conto che non ce la faceva a seguire la casa, un lavoro (da poche ore a settimana), il bimbo e il resto.
Oltretutto si lamentava del fatto che lui passava il sabato a fare i lavori d'ufficio e non lo passava con la famiglia.
Allora ha assunto una segretaria che si occupa a tempo pieno dell'ufficio.
Quello che prima veniva fatto in un giorno (da lui) e mezzo (da me), ora viene fatto da una segretaria in cinque giorni.
Questa parte di post é tutta per te caro Gianni :
- non mi mancherà la paga, che arrivava sempre con molto ritardo e un po' alla volta
- non mi mancherà la tua compagna con un livello ph tendente all'acido
- non mi mancheranno le nostre chiacchierate in cui mi confessavi di quanto sia stronza la tua compagna che non lasci a causa di vostro figlio
- non mi mancherà di sicuro il fatto di doverti rincorrere come un bambino per farti firmare una carta, spedire una dichiarazione, ecc.
- non mi mancheranno nemmeno il caos e la sporcizia del tuo ufficio
- non mi mancheranno le odiose telefonate dei fornitori che non avevano ancora ricevuto i pagamenti
- non mi mancheranno le odiose telefonate di scusa che dovevo fare io nei vari uffici per supplicare incarti sempre all'ultimo momento
- non mi mancherà il difenderti da tutto e da tutti quando mi dicevano che sei un casinista nato
Alcune cose mi mancheranno, come le nostre belle chiacchierate, le sorprese che mi facevi, la tua famiglia e gli aperitivi nel bar per soli uomini.
Ma sai qual'é la cosa che mi da più fastidio? E' che ti sei dimostrato completamente diverso da come sei sempre stato, che non hai avuto il fegato di dirmelo e che settimana scorsa alla festa in cui eravamo entrambi invitati hai fatto di tutto per evitarmi.
Ma si dai che lo metto sto ex, ora sei proprio un ex-amico, e siccome so che non leggi questo blog, questo post te lo mando per mail, peccato che non hai Facebook, mi sembra brutto metterlo su quello della tua nevrotica compagna, così mi limito.
Ah! e per conoscenza non ho più intenzione di pararti il c..., non sono la tua mamma, ma solo una tua ex-dipendente.
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